«Morta a 16 anni, un graffio alle coscienze»

«Morta a 16 anni, un graffio alle coscienze»
L'INCONTROUDINE «Sono loro che con il loro silenzio ci hanno detto che non si sono fermati all'emozione, ma hanno trasformato questa vicenda in sentimenti più profondi. C'è...

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L'INCONTRO
UDINE «Sono loro che con il loro silenzio ci hanno detto che non si sono fermati all'emozione, ma hanno trasformato questa vicenda in sentimenti più profondi. C'è bisogno di dare continuità a una conoscenza dei problemi, non fermarsi in superficie ma scendere più in profondità». Don Luigi Ciotti, anima di Libera, è visibilmente colpito al termine dell'incontro promosso ieri mattina al Palasport Carnera di Udine all'interno della campagna lanciata dall'Istituto Sello contro le droghe. Ha sentito gli interventi dei compagni di classe e degli amici della 16enne di Palmanova, morta per sospetta overdose ad inizio ottobre nei bagni della stazione del capoluogo friulano, e si è commosso. Toccante il ricordo proprio dei compagni di classe: «Racconterò di te, delle tue stranezze e stravaganze, della tua voce inconfondibile», ha raccontato una sua amica con la voce rotta dall'emozione. «La sua morte è un graffio nelle coscienze, che chiede a tutti il morso del più, chiede alla politica, alle istituzioni di fare la loro parte e a noi cittadini di non impegnarci ad intermittenza ma a dimostrarci più responsabili», ha intimato Don Ciotti. «Vado via arricchito ma con la sofferenza che questa ragazza non c'è più ha poi aggiunto - e perché l'eroina è tornata. Di eroina si torna a morire, c'è un morto di overdose ogni due giorni e la produzione dell'oppio è aumentata del 30%, così come è cresciuta sia l'offerta ma anche la domanda, e la società deve interrogarsi su tutto ciò» ha concluso Don Ciotti invitando gli studenti a continuare a sognare, a far prevalere il noi sull'io. «Amate l'arte, i diversi, gli ultimi - ha detto -. Date continuità nel fare le cose, mirate alla condivisione e alla corresponsabilità, collaborate con le istituzioni ma siate una spina nel fianco di queste quando non svolgono i loro compiti a dovere».

«Dopo la tragedia che ha colpito la nostra studentessa, la sua famiglia e la nostra comunità ha detto la dirigente scolastica, Rossella Rizzatto abbiamo sentito la necessità di confrontarci con don Ciotti che ha fatto della sua vita un autentico servizio agli ultimi, sostenendo tutti coloro che si sono rivolti a lui e impegnandosi in prima persona per trasformare il dolore in speranza di vita. Da noi i riflettori non si spengono, avevamo dato la parola, al Sello non si spera o si auspica ma si fa ha poi messo in luce la preside - e si lavora per risolvere le cose, i ragazzi sono fondamentali, se noi esistiamo è perch» loro ci sono, è prioritaria la loro formazione, la loro cultura ma anche la loro salute», ha concluso.

David Zanirato
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Il Gazzettino