Moria di api, ricorso bis della Procura in Cassazione

Moria di api, ricorso bis della Procura in Cassazione
LA VICENDA UDINE È stato depositato ieri in Cassazione un ricorso...

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LA VICENDA

UDINE È stato depositato ieri in Cassazione un ricorso presentato dalla Procura avverso la seconda ordinanza con cui, nelle scorse settimane, il Tribunale del Riesame di Udine aveva annullato i sequestri di alcuni campi coltivati a mais e disposto la restituzione dei fondi agli aventi diritto. Fondi a cui erano stati apposti in precedenza i sigilli con inibizione per l'anno 2019 alla coltivazione di mais conciato con qualsivoglia principio attivo tossico per le api, in esecuzione di diversi decreti di sequestro preventivo emessi da cinque gip del Tribunale di Udine nell'ambito dell'inchiesta avviata dalla Procura sulla moria delle api nelle campagne friulane. L'inchiesta ipotizza il reato di inquinamento ambientale, ovvero la violazione dell'articolo 452 bis del codice penale, per l'uso nella semina di mais di un fitofarmaco consentito dalla legge ma il cui impiego secondo l'impostazione accusatoria - sarebbe avvenuto in maniera difforme dalle prescrizioni di sicurezza elencate nelle stesse schede ed etichette del prodotto in commercio. In questa materia le norme sono di recente introduzione. Non c'è ancora una diffusa elaborazione giurisprudenziale per cui è possibile che vi sia una diversità di vedute, si limita a spiegare il Procuratore capo di Udine Antonio De Nicolo che ha vistato il ricorso redatto dal pm titolare dell'inchiesta, Viviana Del Tedesco. La nostra interpretazione e quella opposta del Riesame meritano il vaglio della Cassazione, a cui lasciamo la parola conclusiva, aggiunge sottolineando che si tratta di un'occasione per arrivare a una uniformità nell'interpretazione del diritto; compito proprio dei giudici del Palazzaccio. La Procura ha impugnato uno solo dei due provvedimenti con cui due diversi collegi del Riesame avevano annullato nelle scorse settimane i sequestri eseguiti a inizio marzo dagli uomini del Corpo forestale regionale nei terreni che ricadevano all'interno dei buffer costruiti sul raggio di pabulazione delle api, ovvero la distanza entro cui cercano il proprio nutrimento. Raggio calcolato in 1,5 chilometri dagli apiari in cui, durante la semina 2018, si erano registrati i fenomeni di spopolamento. Il primo provvedimento emesso dal Riesame aveva annullato allo stesso modo il sequestro, argomentando però sul grado di prova necessario per dimostrare in concreto le modalità con cui sarebbero avvenute le semine. Questioni, queste, attinenti al campo del merito, escluso dal vaglio della Cassazione. Proprio alla luce del rilievo del primo collegio del Riesame, in parallelo con la restituzione dei terreni, nelle scorse settimane la Procura ha dato corso a nuovi controlli nelle aziende interessate dalle indagini, alla ricerca di documenti a riprova delle modalità di semina del mais.

E.V.
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Il Gazzettino