TREVISO - (p.cal) Non è un caso che il ministro dell'Interno Marco Minniti abbia scelto Treviso, e non Venezia, come palcoscenico privilegiato per la sua trasferta in Veneto....
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Ma l'occasione sarà propizia anche per fare il punto su questioni delicate come richiedenti asilo e sicurezza.
La scelta di Treviso ha quindi un senso: è la provincia da mesi in prima linea nella quotidiana sfida per la gestione dell'accoglienza; quella dove, nonostante i continui tentativi di piegare l'argomento per finalità politiche più o meno nobili, i problemi più grossi sono stati fino a oggi risolti. La Prefettura ha messo a punto una macchina che funziona e almeno un obiettivo fondamentale lo ha raggiunto: tutti i migranti in arrivo un posto dove dormire lo trovano. E questo basta a gestire l'emergenza.
Inoltre è anche la provincia da dove è partita la proposta di un riconoscimento economico per i comuni che hanno aperto le porte all'ospitalità: proprio la settimana scorsa è arrivato un primo sostanzioso anticipo da 1,3 milioni di euro. Il ministro insomma non ha scelto a caso, ma con la sua presenza ha voluto sottolineare i risultati raggiunti e magari indicare la strada per un modello Treviso. Senza contare che questo debutto arriva nella terra del governatore Luca Zaia, altro dettaglio non da poco.
Infine c'è il legame con il sindaco Giovanni Manildo, fin dall'inizio uno dei principali sostenitori della nuova linea tracciata in tema di sicurezza. E infatti, oggi, ci sarà anche lui all'incontro, assieme ai sindaci di Vicenza Achille Variati, di Belluno Jacopo Massaro, di Rovigo Massimo Bergamin e la Presidente di Anci Veneto Maria Rosa Pavanello.
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Il Gazzettino