«Mi colpì in faccia con un bicchiere da birra»

«Mi colpì in faccia con un bicchiere da birra»
SAN DONA'VENEZIA Sul volto porta ancora i segni di quell'aggressione. Fu colpita in faccia con un bicchiere che andò in frantumi procurandole due brutti tagli sulla guancia, che...

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SAN DONA'
VENEZIA Sul volto porta ancora i segni di quell'aggressione. Fu colpita in faccia con un bicchiere che andò in frantumi procurandole due brutti tagli sulla guancia, che oggi sono cicatrici. Succedeva cinque anni fa e ieri la ragazza, che all'epoca dei fatti era appena 17enne, ha ripercorso davanti al giudice quei momenti terribili. Sul banco degli imputati sono finiti in due: Massimo Rovato, 49 anni, di San Donà, che deve rispondere di lesioni aggravate ai danni della ragazza e di sua madre, e Marica Menoia, 44 anni, pure di San Donà, accusata invece di aver minacciato la madre della ragazza.

Il processo, che si sta celebrando davanti al giudice monocratico di Venezia, Roberta Marchiori, è entrato nel vivo ieri con la testimonianza delle due donne, che si sono costituite parte civile. I fatti risalgono al 13 settembre del 2014. La ragazza era andata a cercare il padre, che si stava separando dalla madre, in un locale di San Donà, Peccati di gola. Qui era sopraggiunta la madre. E qui era avvenuto l'incontro con Rovato e Menoia. Stando alla ricostruzione del capo d'imputazione l'uomo «dapprima aggrediva» la madre «colpendola al volto con un bicchiere, cagionandole un trauma facciale giudicato guaribile in 10 giorni e, subito, dopo si scagliava anche contro la figlia, rompendole un bicchiere sulla guancia sinistra, cagionandole così lesioni personali guaribili in giorni 40 e determinando altresì uno sfregio permanente sul viso». Una ricostruzione che ieri le due donne hanno confermato. La madre ha raccontato che l'uomo le aveva colpite intenzionalmente, che non era stato un tentativo di interrompere il diverbio sorto tra loro e la Menoia. «Ha preso un bicchiere da birra per il manico e mi colpiva in faccia» ha raccontato. Poi si era scagliato sulla figlia e il bicchiere si era rotto. Le due donne erano state curate in pronto soccorso, poi erano andate a sporgere denuncia dai carabinieri. E qui Menoia avrebbe minacciato la donna. «Mi ha detto che se succedeva qualcosa al suo compagno (Rovato, ndr) mi ammazzava» ha raccontato ieri al giudice.

L'udienza riprenderà il prossimo 27 gennaio con altri testimoni dell'accusa. Poi toccherà a quelli della difesa, prima della discussione e della sentenza.
R.Br.
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Il Gazzettino