Dopo il rimpasto balneare della giunta Bergamin, la tenuta della maggioranza sarà messa alla prova dal primo vero test che la attende alla fine dell'estate: lo spostamento del...
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Il sindaco si è sbilanciato annunciando la propria volontà di procedere con lo spostamento e su questa linea si è più volte attestato l'assessore al Commercio Luigi Paulon, primo fautore del cambiamento. Anche dalle fila della stessa maggioranza, tuttavia, sono stati sollevati dei dubbi. Ecco che a fine giugno è stata convocata una riunione nella quale è stata messa nero su bianco una linea comune. La maggioranza, rappresentata da Renato Borgato e Alberto Borella per il gruppo misto, da Carmelo Sergi per Obiettivo Rovigo, da Nicola Marsilio e Riccardo Ruggero per la Lega, da Alba Rosito per Presenza cristiana e dall'assessore Paulon per la giunta, ha siglato un vero e proprio patto per evitare inciampi. All'incontro non era presente nessuno per Forza Italia, mentre Sergi ha espresso parere contrario.
La maggioranza della maggioranza ha dato mandato «all'assessore Paulon per procedere nella redazione del nuovo piano tra via Grimani, via Sacro Cuore e piazzale Di Vittorio, riportando di fatto il mercato nella sua collocazione originale ante-sperimentazione. Si invita l'assessore a sondare la possibilità di redigere una convenzione con l'eventuale acquirente del piazzale, qualora si procedesse alla alienazione, tale da permettere il regolare svolgimento del mercato in ogni caso. Tale collocazione, oltre a ridisegnare e migliorare le attuali condizioni di viabilità per cittadini e residenti nella giornata del martedì, consentirebbe uno sviluppo certo del parcheggio multipiano».
Obiettivo condiviso anche il mandato di ridurre per quanto possibile il mercato a 130-140 posteggi rispetto agli attuali 178. «L'assessore si impegna alla predisposizione del Piano mercatale sulla base delle indicazioni ricevute entro la data del 30 settembre e attenderà l'avallo del sindaco prima dell'invio in Regione per l'approvazione».
Venezia si riserva infatti 60 giorni di tempo per la valutazione e approvazione: se non arriverà il sì entro il 31 dicembre, tutto resterà com'è.
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Il Gazzettino