Mercatino dell'usato con la lista d'attesa

Mercatino dell'usato con la lista d'attesa
Il mercatino dell'usato sta assumendo un'importanza socio-economica...

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Il mercatino dell'usato sta assumendo un'importanza socio-economica di rilievo per le famiglie pordenonesi in difficoltà, per le quali anche la spesa di 10 euro per un paio di scarpe di seconda mano o di 25 per un servizio di piatti, può far saltare i conti. Gironzolando tra i gazebo che la Pro loco mette a disposizione dei venditori privati in piazza Risorgimento e dintorni, tra migliaia di consumatori con pochi soldi in tasca, in cerca di un affare, si prende infatti contatto diretto con le conseguenze della crisi, che sembra aver cancellato il ceto medio. Contrattazioni e acquisti non hanno soluzione di continuità, ma a finire alla grande nei sacchetti sono soltanto libri, oggetti e capi d'abbigliamento da pochi euro. Tutto ciò che costa più di 15 euro è considerato degno di riflessione e di ripensamento. Tra i questi banchetti dello Svuota soffitte pieni di vita vissuta, di oggetti spaiati e impolverati, si colgono storie di quotidiani stenti, ma anche di speranza e solidarietà. Come quella della signora anonima che da anni dona alla Caritas dei calzetti per bimbi fatti con la lana avanzata, alcuni anche abbinati a una cuffietta. «Non sappiamo chi sia - racconta la volontaria Rossella Liut - perchè ci lascia la scatola fuori della porta e, pertanto, non la possiamo ringraziare. In ogni caso questi calzini li acquistano (offerta libera) solo le mamme immigrate, Le italiane li snobbano. È un vero peccato». Poi c'è Christian, operaio con la cassa integrazione in scadenza, che compera, dopo varie trattative un cappottino nero per la moglie. «Sarà il suo regalo di Natale - dice - di più non mi posso permettere. Se troverò un altro lavoro mi rifarò il prossimo anno». Eppoi la venditrice di vischio che si è innamorata di un servizio di piatti, ma non riesce a incassare la cifra necessaria per pagarlo. «Il mercatino sta diventando una vera opportunità, non solo per chi acquista, ma anche per chi vende - commenta Gianfranco Tonus, presidente della Pro loco - tant'e che le richieste sono sempre più numerose, abbiamo una lista d'attesa e dobbiamo dire tanti no. Per questo, per gennaio contiamo di aggiungere alle attuali 130 altre 30 bancarelle in viale Trento, in modo da accontentare più persone. Non importa se il guadagno è povero, anche 20 o 30 euro sono utilissimi per alcuni. E in tempi di ristrettezze economiche il mercatino è diventato un'opportunità anche per le associazioni e le onlus che cedono in cambio di offerte libere oggetti e capi donati dai sostenitori allo scopo di far loro racimolare denaro».

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Il Gazzettino