Mentana: «Riforme attuate, ora tocca alle aziende rialzarsi»

Mentana: «Riforme attuate, ora tocca alle aziende rialzarsi»
«Una volta il telegiornale era come una messa: non potevi improvvisare, ma dovevi attenerti al copione da leggere. Poi tutto è cambiato dall'inizio degli anni Novanta». A...

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«Una volta il telegiornale era come una messa: non potevi improvvisare, ma dovevi attenerti al copione da leggere. Poi tutto è cambiato dall'inizio degli anni Novanta». A dirlo è Enrico Mentana al castello di Arquà Polesine, per la rassegna "Sorsi d'autore". «Ho iniziato al Tg1 nel 1980 che avevo solo 25 anni, e ho cominciato a condurre nel 1982. Avevamo il "panino", vale a dire un foglio di carta carbone che serviva a copiare per almeno sei giornalisti della redazione, ciò che poi si sarebbe dovuto leggere in diretta. Arrivato a Canale 5 nel 1992 ho fondato il Tg sapendo di dover affrontare i tre telegiornali della Rai. Quello di Emilio Fede era invece più ruspante. L'idea di Silvio Berlusconi fu di andare in onda alle 20, facendo un telegiornale garibaldino, fatto di tanta cronaca e meno politica. Dissi che tutto doveva essere detto a braccio. Solo così infatti non si disperde il senso della notizia». Mentana, ben imbeccato dal giornalista Luca Telese, aggiunge: «Con l'entrata in politica di Berlusconi sono comparse nel Tg1 e nel Tg5 le notizie che servivano a sviare l'attenzione dei telespettatori, verso altri argomenti. Arrivando al Tg de La7 ho tolto il posto ad un collega: Antonello Piroso, con il quale mi sento in debito».

L'Italia farà la fine della Grecia? «No perchè è sette volte più grande e no perchè non siamo in una situazione tanto diversa dalla Francia». A quando la ripresa economica? «Tutte le riforme da fare sono state attuate, in primis quella sul lavoro. Le assunzioni non ci sono ancora perchè le aziende si stanno rialzando ora. La politica non ha coraggio e non investe in opere pubbliche». Poi in breve sugli spunti locali: Moretti ha perso in Veneto perchè non aveva carisma e Zaia è troppo amato per la sua autonomia e la sua simpatia. Sugli immigrati: «Non è giusto lasciare tutto alle parole del Papa, perchè vuol dire che il Paese ha abdicato». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino