Manfio e Pizzolato: «Un centro diurno per disabili alla Piave»

Manfio e Pizzolato: «Un centro diurno per disabili alla Piave»
ELEZIONITREVISO Il centro sociale Django cresce. A breve all'interno dell'ex caserma Piave arriverà anche un Ceod: un centro diurno per persone con disabilità. L'idea è partita...

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ELEZIONI
TREVISO Il centro sociale Django cresce. A breve all'interno dell'ex caserma Piave arriverà anche un Ceod: un centro diurno per persone con disabilità. L'idea è partita dalla cooperativa Ails, che fino a qualche tempo fa gestiva una struttura dietro la Rotonda di Badoere. Ora cerca casa a ridosso del centro di Treviso. E a quanto pare l'hanno trovata nei locali del centro sociale. Non è solamente un'ipotesi. La cooperativa ha già presentato la segnalazione di inizio attività (Scia). L'obiettivo è ristrutturare un pezzo della vecchia caserma da 800 metri quadrati per ospitare una ventina di persone con disabilità. Si tratta di un'operazione da circa 500mila euro. L'interessamento dell'Ails, più che mai concreto, è emerso ieri mattina nel corso della presentazione della campagna elettorale nelle fila del Partito Democratico, a sostegno di Manildo, di Liana Manfio, attuale assessore proprio alla progettazione partecipata dell'ex caserma Piave, e di Roberto Pizzolato, ex presidente di Anffas Treviso alla ricerca della riconferma in consiglio comunale. «La cooperativa Ails ha deciso di investire su Treviso spiega quest'ultimo e l'ex caserma Piave è una buona soluzione del punto di vista logistico: un posto accogliente vicino al centro della città».

LA CAMPAGNA
Manfio e Pizzolato corrono in tandem verso palazzo dei Trecento. Al centro del loro programma c'è in particolare il mondo del sociale. Ieri nel giardino dei Diritti dei bambini, davanti alla Brat di palazzo Rinaldi, hanno lanciato la campagna dal titolo Treviso città aperta. Il simbolo è una casetta di legno verde, stilizzata, costruita dai richiedenti asilo e dai rifugiati che partecipano al progetto Talking Hands-Con le mani mi racconto avviato proprio all'interno del centro sociale Django. Da qui al 10 giugno sarà il loro simbolo. I manifesti sono già pronti. E non appaiono solo le facce dei due candidati.
I SOSTENITORI

In ogni manifesto c'è una foto diversa di sostenitori dentro la stessa casetta. Ad esempio Antonio Calò, il professore del liceo Canova che ha ospitato a casa sua sei profughi provenienti da Nigeria e Gambia; le volontarie che si occupano dei diritti delle donne; Sabine, un'artista del Burkina Faso arrivata sei mesi fa; Matteo De Mayda, fotografo impegnato in comunicazioni sociali. Manfio affronta la questione dell'ex caserma Piave in modo diretto. «È partita come un'occupazione, vero sottolinea l'assessore ma ora è diventata un esempio di rigenerazione urbana». Sia Manfio che Pizzolato intendo poi impegnarsi per lo sviluppo dello Spazio Donna con nuove risorse. Tra le priorità ci sono anche il lavoro e il rilancio del progetto giovani. «Dobbiamo continuare a migliorare dicono Manfio e Pizzolato per creare una città sempre più accogliente e inclusiva». Sempre da dentro il Pd. «Siamo orgogliosamente nel Pd», concludono. Una presa di posizione netta nel tempo delle svolte civiche.
M.Fav.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino