Malgari a Campo da 36 anni «Contiamo più dei lupi, o no?»

Malgari a Campo da 36 anni «Contiamo più dei lupi, o no?»
ARSIÈMalga Campo, la stagione decolla, ma con lo spettro dei lupi. I gestori Dino e Lucia Zatta di Cart di Feltre hanno aperto i locali a piano terra coi tavoli e le sedie...

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ARSIÈ
Malga Campo, la stagione decolla, ma con lo spettro dei lupi. I gestori Dino e Lucia Zatta di Cart di Feltre hanno aperto i locali a piano terra coi tavoli e le sedie all'aperto, seguendo le regole del Coronavirus e domenica hanno avuto un discreto movimento. Alcuni giorni fa hanno monticato con gli animali. Malga Campo è di proprietà del comune di Arsié, a 1500 metri di quota, 12 metri più bassa di Forte Leone. «È la trentaseiesima stagione che siamo qua con le mandrie, mucche, e anche altri animali come le pecore - racconta fiera la malgara Lucia-. Il primo anno, era il 1984 c'era il sindaco Antonio Padovan. Ho servito moltissima gente, e molti anche da molto lontano. Sono cresciuti qua anche i nostri 2 figli».

Malga Campo riscuote successo anche su Facebook, con buoni commenti, compreso quello del sindaco Luca Strappazzon. E c'è una splendida foto fatta da un cliente con i due coniugi in mezzo al grande prato pieno di ranuncoli gialli. Lucia e Dino si ricordano di tutti i sindaci che ad Arsié si sono succeduti. Per loro il più attento ai problemi della montagna e ai problemi di loro malgari è stato Ivano Faoro, innamorato delle malghe e dei boschi e dello sviluppo turistico senza nulla togliere agli altri. Del resto tutti hanno dato un contributo allo sviluppo del territorio montano.
Dino Zatta però è preoccupato per la considerazione che viene data ai lupi e poco ai malgari che sono la vita e lo sviluppo economico e turistico della montagna. «Non vogliamo essere dimenticati, ed essere messi dopo i lupi -dice -. Purtroppo sono animali incompatibili con le mandrie e i greggi. C'è un gregge trentino della Valle dei Mocheni che pascola qua sotto in Val di Nap e anche noi abbiamo pecore». Domenica c'era un discreto movimento di appassionati. «Contiamo di venire a Cima Campo ancora per anni», conclude Dino Zatta.
Valerio Bertolio
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Il Gazzettino