Il campo di mais Ogm di Colloredo di Monte Albano è stato trinciato ieri. A tagliare le pannocchie sono stati lo stesso leader di Agricoltori federati Giorgio Fidenato e il...
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Lo scopo della prima fase di sperimentazione degli agricoltori friulani era proprio quella di valutare la diffusione del polline del mais ogm e l'impatto sui bruchi delle farfalle. «Il Mon810 produce una "tossina" che lo rende inattaccabile dalla piralide. Non necessita dunque di insetticidi contro questi parassiti - spiega Taboga -. Gli ambientalisti sostengono che la dispersione del polline, in cui ci sarebbe una minima quantità di questa tossina, potrebbe essere dannosa anche per i bruchi di altre farfalle. Ma per la prima volta in Europa, con la nostra sperimentazione, abbiamo dimostrato che il polline non è dannoso per i bruchi delle altre farfalle». «Abbiamo allestito una postazione di monitoraggio delle farfalle - continua Taboga che ne ha allevate anche alcune molto particolari come quella comunemente conosciuta come "occhio di pavone" -, posizionando i bruchi sopra delle ortiche poste a ridosso del mais e facendo dei saggi di tossicità. E abbiamo visto che non ci sono effetti negativi».
«Abbiamo ottenuto risultati straordinari - fa eco Fidenato -. I lepidotteri non target mangiano le ortiche e non vanno sul mais. Se da noi ci sono poche farfalle è perché sui bordi dei campi non si piantano le ortiche». Gli esiti della ricerca confluiranno nello studio di Amiga e verranno illustrati a livello europeo. Ma la sperimentazione proseguirà ora fino alla prossima primavera, per studiare i tempi di degradazione della tossina della piralide nel terreno e per verificare che tipi di organismi, larve, insetti o coleotteri, si sviluppano sotto le biomasse ogm e sotto quelle tradizionali, oltre che nei rispettivi terreni. «Abbiamo invitato più volte l'Ersa a venire a vedere la nostra sperimentazione - conclude Fidenato -, ma non si sono mai presentati».
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Il Gazzettino