LO SCONTRO TREVISO Parte il segretario provinciale del Pd Giovanni Zorzi che

LO SCONTRO TREVISO Parte il segretario provinciale del Pd Giovanni Zorzi che
LO SCONTROTREVISO Parte il segretario provinciale del Pd Giovanni Zorzi che senza alcun timore tira le orecchie prima al prefetto Maria Rosaria Laganà per le sue critiche ai...

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LO SCONTRO
TREVISO Parte il segretario provinciale del Pd Giovanni Zorzi che senza alcun timore tira le orecchie prima al prefetto Maria Rosaria Laganà per le sue critiche ai sindaci che non avrebbero fatto nulla per alimentare l'accoglienza diffusa; poi bacchetta il presidente della Camera di Commercio Mario Pozza, che invece ha annunciato di appoggiare il sindaco Mario Conte nella sua causa contro lo Stato per i danni provocati all'immagine della città dal focolaio scoppiato dentro l'ex caserma Serena. Po il dibattito politico scade il vero e proprio duello quando Rachele Scarpa, candidata alle regionali sempre per i Dem, ribatte alle accuse di Conte, che ha definito sciacalli chi è andato davanti all'ex caserma per una conferenza stampa sui mali del sistema d'accoglienza. E nel gruppetto, oltre al candidato governatore del centrosinistra Arturo Lorenzoni, c'era la stessa Scarpa, Antonio Calò, Luigi Calesso e Sossio Vitale. Poi ci sono le proposte, ma sempre connotate da uno spirito polemico che sembra ormai pervadere tutti. Il deputato di Forza Italia Raffaele Baratto ha ufficialmente chiesto il commissariamento della Serena e l'intervento della Croce Rossa Nazionale al posto della Nova Facility. Intanto Fabio Pezzato (Lista Manildo) chiede ufficialmente che i consiglieri comunali possano entrare a nell'ex caserma per valutare la situazione mentre Roberto Grigoletto (Pd) vuole una convocazione urgente del consiglio comunale. Insomma: il clima di tutti contro tutti permane.

IL SEGRETARIO
A dare il via alle danze, come detto, è Zorzi. Che prima ribatte al prefetto: «Capisco che il prefetto Laganà abbia di fatto iniziato il suo servizio nella Marca con Salvini ministro dell'Interno e che quindi non fosse a Treviso durante gli anni in cui qui si praticava con successo l'esperienza degli Sprar puntualizza - ma ricordo al prefetto che un anno fa, a firma di un vastissimo schieramento di forze politiche e sociali del trevigiano, era stata inviata alla sua attenzione una lettera aperta, a sostegno, numeri alla mano, proprio di quello che i decreti Salvini stavano smantellando». Il segretario ricorda che grazie agli Sprar e ai Cas «più di mille richiedenti asilo sono stati seguiti nei loro percorsi di accompagnamento da numerose realtà del volontariato e della cooperazione del nostro territorio. In quella lettera, accompagnata da un presidio proprio di fronte alla prefettura, avevamo già evidenziato tutti i rischi che poi si sono puntualmente verificati». E a Pozza: «Se è convinto che sia giusto chiedere allo Stato i danni d'immagine per via del focolaio alla Serena, allora, dalla sua posizione di presidente, ci dica quanti sono gli albergatori che gli hanno comunicato disdette in questi giorni da ospiti preoccupati da quanto sta succedendo alla caserma di Dosson. Vogliamo dati e numeri, altrimenti si rischia solo di fare della propaganda xenofoba. E se intende fare propaganda, rinunci allora al suo ruolo istituzionale in un ente super-partes».
LE SCINTILLE

Rachele Scarpa invece rispedisce a Conte l'accusa di sciacallaggio: «Il sindaco Conte cerca di farci passare per sciacalli quando sono giorni che fa campagna sulla pelle dei richiedenti asilo e di tutti i Trevigiani. Sì, siamo la sinistra che va sul luogo che tu eviti, a cercare le risposte che tu non dai».
P. Cal.
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Il Gazzettino