LO SCIOPERO TREVISO Lo sciopero degli infermieri per il mancato rinnovo del contratto

LO SCIOPERO TREVISO Lo sciopero degli infermieri per il mancato rinnovo del contratto
LO SCIOPEROTREVISO Lo sciopero degli infermieri per il mancato rinnovo del contratto di lavoro si è fatto sentire anche negli ospedali trevigiani. Ieri il centro trasfusionale...

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LO SCIOPERO
TREVISO Lo sciopero degli infermieri per il mancato rinnovo del contratto di lavoro si è fatto sentire anche negli ospedali trevigiani. Ieri il centro trasfusionale del Ca' Foncello ha funzionato a ranghi ridotti. Sono state garantite le urgenze e le emergenze. Ma l'attività programmata è stata sospesa. Stesso discorso per quanto riguarda i laboratori di analisi, dove diversi tecnici hanno incrociato le braccia. Sempre per lo sciopero degli infermieri, nell'ospedale di Castelfranco è stato necessario ridurre il numero di sale operatorie attive. Nei reparti, invece, al netto di qualche inevitabile disagio, non sono stati registrati grossi problemi.

LE DIFFICOLTÀ
«Ci sono state difficoltà nel centro trasfusionale e nei laboratori di analisi dell'ospedale di Treviso conferma Marco Cadamuro Morgante, direttore sanitario dell'Usl della Marca qui abbiamo attivato il sistema previsto per garantire le urgenze e le emergenza a fronte di una carenza di personale. L'attività programmata, invece, è stata sospesa. Ma verrà recuperata a breve, già nel giro di qualche giorno». «Mentre nei reparti aggiunge non ci sono state grandi difficoltà». Francesco Benazzi, direttore generale dell'azienda sanitaria provinciale, sottolinea che comunque non ci sono state richieste rimaste senza una risposta. «Non ci sono stati disagi per gli utenti del centro trasfusionale. Né per quelli interni né per quelli esterni mette in chiaro gli esami di laboratorio sono stati comunque garantiti». A Castelfranco, invece, lo sciopero ha rallentato l'attività chirurgica. Non ci sono state sospensioni, ma gli interventi sono stati effettuati in un numero ridotto di sale operatorie rispetto al solito. «E' stato necessario rivedere a ribasso il numero delle sale attive conferma Benazzi questo perché senza un numero minimo di infermieri non è possibile farle funzionare».
LA PROTESTA

Lo sciopero era stato proclamato dai sindacati di categoria Nursing-up e Nursind per il mancato rinnovo del contratto di lavoro del comparto sanità. Gli infermieri aderenti hanno garantito i soli interventi di urgenza. «E' irricevibile la proposta del governo di chiudere il contratto del comparto sanità con la mancia degli 85 euro mensili, che dovevano costituire una base di partenza della discussione per il personale infermieristico, demansionato e invecchiato dal blocco del turnover sottolineano da Nursing-up è vergognosa la bozza di un contratto al ribasso che non tiene conto di tutte le richieste da noi avanzate in questi anni». I sindacati, in particolare, dicono «basta ai tagli lineari delle dotazioni organiche, alle deroghe indiscriminate alle ore di riposo giornaliere e al riposo settimanale e alla fuga dei giovani infermieri».
MF
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Il Gazzettino