ROMA - Banche, ripresa, conti pubblici e riforme. È soprattutto su questi quattro pilastri necessari per lo sviluppo del Paese che c'è attesa per le parole del Governatore...
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Dalle Popolari alla Bad Bank. Nella stessa occasione, ritornando su temi toccati anche in passato Visco ha dato indicazioni su un altro dei temi al centro del dibattito di questi giorni: la creazione di una Bad Bank per gestire le sofferenza bancarie. Unica soluzione per ripulire i bilanci delle banche e consentire loro di riversare sulle imprese la liquidità che la politica monetaria espansiva di Francoforte sta nel frattempo assicurando. La posizione di Via Nazionale su questo aspetto è in linea con il governo e al momento non combacia con l'Europa: «È importante rispondere con un intervento pubblico, rispettando le norme europee», ha detto poche settimane fa Visco, aggiungendo appunto che «ci sono iniziative in corso su cui lavoriamo intensamente con il ministero dell'economia».
Del resto Bankitalia ha riconosciuto gli effetti positivi che le condizioni macroeconomiche (QE, calo petrolio ed euro più debole sul dollaro) stanno avendo sull'economia ma ha anche avvertito che «i bilanci bancari continuano a risentire della protratta debolezza dell'attività economica, che pesa sulla qualità del credito e sulla profittabilità degli intermediari». Se il governo dovesse poi intervenire per facilitare i tempi per il recupero crediti c'è spazio per ulteriori riflessi positivi nel rapporto banche-imprese e chissà che Visco non colga l'occasione per chiedere celerità all'esecutivo. Attenzione sarà rivolta anche a possibili interventi sull'irrisolto nodo delle divergenze sulla vigilanza con le authority europee, spesso accusate in Italia di essere troppo severe con gli istituti tricolori. Non dovrebbe poi mancare da parte del Governatore un richiamo all'attenzione per il cliente bancario, dopo aver sottolineato come alla luce delle nuove norme europee sulla gestione delle crisi, le banche «dovranno adottare un approccio nei confronti della clientela coerente con il cambiamento fondamentale apportato dalle nuove regole, che non consentono d'ora in poi il salvataggio di una banca senza un sacrificio significativo da parte dei suoi creditori». Forse anche per questo Banca d'Italia ha annunciato recentemente di lavorare «assieme ad altre autorità di regolazione, per sviluppare un piano nazionale sull'educazione finanziaria».
Per quanto riguarda più dettagliatamente la crescita economica Bankitalia, nelle ultime stime contenute nel bollettino economico di aprile, confermava previsioni precedenti con la possibilità di un pil superiore allo 0,5% quest'anno e attorno all'1,5% il prossimo. A fine aprile Palazzo Koch aveva anche quantificato il beneficio delle misure della banca centrale europea sostenendo che gli acquisti di titoli della Bce avranno un impatto sull'economia italiana pari a quasi l'1,4% di Pil nel biennio 2015-16 sia come effetti diretti (tassi e prezzi asset) che attraverso quelli indiretti (calo dell'euro e conseguente spinta all'export). Secondo Visco, inoltre, il QE non attenua gli impegni di Roma e Parigi sulle riforme anche se Visco ha sempre riconosciuto come «la politica monetaria è uno strumento forte, ma non può far salire la produttività o migliorare le strutture economiche è compito della politica economica». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino