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VENEZIA Sono giorni cruciali per la scuola, in vista della ripresa a settembre, con tutte le incognite legate alla possibile ripresa dei contagi (e all'allestimento dei seggi elettorali). Domani alle 15 scadrà l'avviso per l'accesso ai finanziamenti con cui i Comuni e le Province potranno effettuare gli interventi di adeguamento e adattamento funzionale delle aule e degli spazi, in conseguenza dell'emergenza sanitaria Ciovid-19. Ma nel frattempo c'è preoccupazione anche per la carenza di personale, quantificata in circa 900 docenti e 200 fra amministrativi e ausiliari: «Avremo il quadro organico definito a fine ottobre, nella migliore delle ipotesi», afferma l'assessore regionale Elena Donazzan.
IL DECRETO
Il decreto Scuola è diventato legge lo scorso 6 giugno, dopo la conversione parlamentare in cui sono stati bocciati gli emendamenti presentati dall'opposizione, sostenuti anche dalla Regione. «Concordo con la posizione espressa dall'Associazione nazionale presidi dice l'assessore Donazzan . I danni saranno rilevanti a fronte delle gravi carenze di personale docente, di cattedre coperte con supplenti annuali reiterati negli anni e di studenti già molto provati dalla didattica a distanza». Secondo l'esponente di Fratelli d'Italia, il tema della continuità didattica è stato «completamente ignorato» e il meccanismo della chiamata diretta degli insegnanti da parte dei dirigenti è stato «annullato da una resistenza al cambiamento che non ha più senso di essere». Timori anche per l'annosa questione dei diplomati magistrali licenziati: «Circa duemila dovranno attendere che tutte le Regioni italiane abbiano esaurito le proprie graduatorie e che le Regioni limitrofe peschino dalle disponibilità restanti, per vedersi assegnare un incarico». (a.pe.)
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Il Gazzettino