LE BATTAGLIE APERTE PORDENONE Se la montagna pordenonese è stata salvata

LE BATTAGLIE APERTE PORDENONE Se la montagna pordenonese è stata salvata
LE BATTAGLIE APERTEPORDENONE Se la montagna pordenonese è stata salvata dal possibile accorpamento con Tolmezzo restano aperte altre battaglie, decisamente cruciali per lo...

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LE BATTAGLIE APERTE
PORDENONE Se la montagna pordenonese è stata salvata dal possibile accorpamento con Tolmezzo restano aperte altre battaglie, decisamente cruciali per lo sviluppo del Friuli occidentale. Uno dei fronti più complicati è quello della sanità. Che - dentro la neo-riforma - riguarda in particolare due aspetti: il completamento e l'adeguamento tecnologico del futuro ospedale cittadino e il mantenimento dello status del Cro di Aviano. Rispetto all'istituto avianese, in particolare, sono due le situazioni sulle quali la politica pordenonese ha promesso di vigilare: la conferma della Terapia a protoni per la quale la scorsa giunta ha stanziato 30 milioni e il ruolo del Cro all'interno del piano oncologico regionale. Che significa, nella sostanza, il rapporto con l'Oncologia dell'ospedale udinese.

INTERPORTO E VIABILITÀ
L'altro asse sul quale passa la garanzia di dare infrastrutture al comparto manifatturiero più evoluto della regione è quello che unisce l'Interporto e la Sequals-Gemona, strada quest'ultima che oggi finisce tra il mais mentre dovrebbe costituire il collegamento con l'A-23 e quindi i mercati tedeschi. Rispetto all'Interporto - a trent'anni dalla posa della prima pietra - manca ancora il collegamento ferroviario. I cantieri sono nel pieno del lavoro e per l'inizio del 2019 tutto dovrebbe essere pronto per accogliere i primi treni. Salvo una cosa che si chiama stazione elementare (una sorta di stazione elettronica attraverso la quale si governano a distanza ingresso e uscita dei merci) per la quale Rete ferroviaria non ha ancora messo i soldi. Risorse che avrebbero già dovuto essere nel maxi-piano siglato l'anno scorso tra Rfi e Regione: all'interno c'era il finanziamento per la linea turistica Sacile-Gemona ma non quello per il completamento di Interporto. Rispetto al quale si è appena riaperta l'ipotesi che la bretella sud possa ricambiare tragitto: il vecchio rudere che ha fatto deviare il progetto potrebbe essere abbattuto con la salvaguardia dell'affresco che la Sovraintendenza ha chiesto di tutelare. Ma con quali tempi? È tutto molto vago. E collegato a polo logistico di Villanova vi è anche la continuazione della Sequals-Gemona: una strada che metterebbe il Friuli occidentale in circuito con la futura pedemontana veneta e con l'Austria attraverso l'A-23.
FIERA

E nelle ultime settimane qualche ipotesi regionale vorrebbe la Fiera di Pordenone unita a quella di Udine-Gorizia, ma sotto il controllo di Promotur. Una ipotesi che a Pordenone (la cui Fiera ha numeri da polo regionale) è vista come fumo negli occhi. Anche su questo la guardia degli azionisti è tornata ad alzarsi. Tutto questo mentre la Camera di commercio ora ha un presidente e la sede a Udine. E mentre la Libera Camera (l'ente ombra, sotto forma di associazione, voluto come parlamentino dove recepire e discutere le vertenze per Pordenone) sta perdendo quota per il no di alcune stesse categorie (Ascom e Coldiretti, per ora) e di alcuni sindaci.
Davide Lisetto
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino