LA CERIMONIATREVISO Si scrive Vret, si legge da 50 anni al servizio della città. Mezzo secolo di riparazioni, cambi e vendita di piccoli elettrodomestici e utensili da lavoro....
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TREVISO Si scrive Vret, si legge da 50 anni al servizio della città. Mezzo secolo di riparazioni, cambi e vendita di piccoli elettrodomestici e utensili da lavoro. Tutto - ma davvero tutto - quello che serve per la casa e i lavori domestici. Ieri per festeggiare l'ambito traguardo nella rinnovata sede in Fonderia, in via dei da Prata, con Sergio Povegliano e i figli Enrico e Nicoletta c'erano un po' tutti: a cominciare dal sindaco Giovanni Manildo e dallo Sceriffo Giancarlo Gentilini.
LA STORIA
Era il 1967 quando la Vret apriva i battenti in città. Altra epoca, altro mondo e altre esigenze. Ma la stressa volontà di mettersi al servizio dei trevigiani. Inizialmente alla curva del Bricito, poi in via Oriani, la Vret si spostò quindi in Strada Ovest nello stabilimento lungo la strada. Da quest'estate il passaggio nell'attuale stabile, alle spalle dello stesso viale della Repubblica, con accesso dalla strada per la Fonderia. Trecento metri quadrati organizzati in un grande negozio, un ampio spazio per il magazzino con il deposito degli elettrodomestici da riparare e, ovviamente, l'officina.
LA FESTA
A fare da padrone di casa il cavaliere Sergio Povegliano che 39 anni fa prese le redini dell'azienda poi passate ai figli Enrico e Nicoletta, attuali gestori dell'attività. Al taglio del nastro politici e amministratori trevigiani, professionisti e numerosi volti noti della città. Caloroso il saluto dello Sceriffo Giancarlo Gentilini al taglio del nastro della nuova Vret: «Da questa porta si irradia un grande amore nei confronti del lavoro e nel dedicarsi agli altri, nel mettersi al servizio delle persone. Una grande carica vincente che si tramanda da padre in figlio. Questo è un punto di riferimento per i trevigiani, una tessera del mosaico della città di Treviso». Grande la soddisfazione per Sergio Povegliano e i figli che hanno stretto mani e salutato gli amici di ieri e di oggi, con la certezza della serietà che da mezzo secolo contraddistingue il loro servizio.
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Il Gazzettino