«La vela, una passione trasmessa di padre in figlio»

«La vela, una passione trasmessa di padre in figlio»
«Per noi la Barcolana è come il Natale, non si può mancare». La 50esima edizione della Coppa d'Autunno vedrà per la 29esima volta la partecipazione di Elca, Grand Soleil 50...

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«Per noi la Barcolana è come il Natale, non si può mancare». La 50esima edizione della Coppa d'Autunno vedrà per la 29esima volta la partecipazione di Elca, Grand Soleil 50 capitanata da Carlo Naibo, figlio dell'imprenditore veneto e velista di successo Erminio scomparso nel 2013 titolare della storica fabbrica di cornici Bubola & Naibo di Pieve di Soligo.

È stato lui a tramandare al figlio la passione per il mare e per le regate: «Quando mio padre capì di non avere più chance racconta al Gazzettino Carlo Naibo mi ha detto se per caso succede che muoio, ricordami in Barcolana».
Così è stato. «Nello sconforto la prima decisione che ho preso prosegue - è stata quella di chiamare Denis Mariani, che mi segue la barca, per aggiornarla fino a farla diventare una signora dei mari».
A bordo di Elca, assieme ai suoi figli di 5 e 8 anni, la moglie e il suocero oltre all'equipaggio, Carlo Naibo ricorda suo papà: «Ordinai una scritta da mettere sulla vela ciao nonno Erminio, aveva 5 nipotini ma quell'anno facemmo la regata con 4 perché mio figlio aveva soltanto due mesi. L'abbiamo conclusa e non so come, ma credo nel buon Dio, siamo finiti nel podio della categoria crociera e Francesca Capodanno ha ricordato mio padre davanti a tutti, è stata una fortissima emozione».
Racconta ancora il velista veneto che non manca di emozionarsi e di commuoversi: «Il mio obiettivo è quello di arrivare tra la 50esima e la 100esima posizione, vuol dire fare una bellissima regata con un equipaggio all'altezza. Si dà il massimo in maniera serissima, scarichiamo tutto ciò che non ci serve ma la cantina è sempre ben fornita e il pasto a fine regata con festa è immancabile». Elca negli anni si è rifatta il look per essere riportata in auge: «Con la mancanza di mio padre, ho voluto rimetterla a nuovo» e sicuramente non passa inosservata: «E' gialla ma la grande vela rossa con gli occhioni da donna, il nostro simbolo da 20 anni, ci caratterizza. E' un po' stanca ma la tengo con cura».

Naibo inoltre ha creato un sailing team che si chiama sempre avanti perché, spiega «erano le parole che mio papà diceva di fronte alle difficoltà della vita». Vela e cornici, come coniugare le due attività? «A volte è stancante conclude il velista - ma le similitudini sono molte, un buon equipaggio è come una buona organizzazione aziendale».
E.Bat.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino