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ROVIGO «Chi stacca la spina della storia e della memoria ha una sola alternativa: l'ignoranza e la negazione di sé». Hanno preso spunto dalle parole di Ivano Dionigi i ragazzi del liceo Classico Celio Roccati che ieri sera hanno aperto la quarta edizione rodigina (la quinta in Italia) della Notte nazionale del liceo classico. Alle 18, al teatro rodigino del Duomo, davanti a un pubblico numeroso e caloroso, dopo i saluti della dirigente scolastica Anna Maria Pastorelli, sono stati gli studenti a spiegare il valore della classicità. «Il senso del tempo - hanno detto - dovrebbe trarre esempio dagli antichi, oggi più che mai. Il presente, infatti, non basta, abbiamo bisogno di saper guardare indietro per avere un futuro».
L'IMPEGNO DEI RAGAZZI
Tutte le classi, dalla prima alla quinta, hanno poi dato il via a un'ampia carrellata di interventi che spaziavano dalla letteratura alla musica, dalla danza al cinema, perché anche Harry Potter ha avuto a che fare con le formule latine.
Il Celio Roccati è stato uno dei 433 licei classici italiani, 25 in più rispetto allo scorso anno, che in contemporanea hanno aperto le porte al pubblico, fino a mezzanotte, per sottolineare l'importanza della parola, del pensiero, del ragionamento degli antichi per riuscire a riappropriarsi della propria epoca e dimensione, per migliorare se stessi e prepararsi al futuro.
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Il Gazzettino