LA SITUAZIONE PADOVA Cinque locali sono pronti a ricorrere al Tar contro il Comune

LA SITUAZIONE PADOVA Cinque locali sono pronti a ricorrere al Tar contro il Comune
LA SITUAZIONEPADOVA Cinque locali sono pronti a ricorrere al Tar contro il Comune che dovrà emettere al più presto una delibera che si adegui alle nuove restrizioni della...

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LA SITUAZIONE
PADOVA Cinque locali sono pronti a ricorrere al Tar contro il Comune che dovrà emettere al più presto una delibera che si adegui alle nuove restrizioni della Sovrintendenza per i plateatici nelle piazze. Oggi i 5 ribelli che rappresentano una trentina di interessati, avranno un incontro insieme ai legali, all'Appe. E l'associazione dei pubblici esercizi con Filippo Segato avverte: «Siamo pronti a sederci al tavolo a parlare con il nuovo Sovrintendente solo a patto che vengano congelate le restrizioni. Non si discute quando i provvedimenti sono già effettivi».

FACCIA A FACCIA
Ieri in Comune alcuni degli esercenti colpiti dalle norme emanate dal Sovrintendente uscente, Vincenzo Tiné, hanno incontrato l'assessore al Commercio, Antonio Bressa e la dirigente Marina Celi che li hanno informati in dettaglio sulle ultime disposizioni.
Il provvedimento che dovrebbe entrare in vigore dal primo gennaio, prevede il via libera all'installazione degli ombrelloni a giugno, luglio, agosto e settembre dalle 11.30 alle 19, sia in piazza dei Signori, sia per i due caffè, Vergnano e Goppion, di piazza Erbe. Due ore in più di prima. Però, nel resto dell'anno potranno avere solo il plateatico, esclusi i mesi di novembre, dicembre gennaio e febbraio, nei quali non sarà concesso nulla.
La seconda limitazione riguarda il divieto di posizionare sempre ombrelloni, o tende, a ridosso di palazzo Moroni, per tutelarlo dal punto di vista architettonico: la proibizione riguarda i bar Caramel, da Romeo (Sotto il Salone) e Il tramezzino, e poi la Gineria, ma quest'ultima per salvaguardare Palazzo Sinigaglia in piazza della Frutta. Infine, l'ultima imposizione coinvolge soltanto piazza dei Signori, e precisamente le attività dal lato della Gran Guardia, che dovranno posizionare sedie e tavolini rigorosamente dentro le linee bianche disegnate per terra, e quindi avranno meno spazi.
NORME COMPLESSE
Ma la situazione in verità è ancora più complessa. Perché alcuni potranno mettere il plateatico a gennaio ma senza ombrelloni (l'ex Diemme e Kofler ad esempio limitatamente allo spazio davanti ai loro locali, prima della linea bianca). Altri potranno metterlo con ombrelloni ma su spazi ridotti dall'1 marzo (in piazza Eremitani) mentre altri ancora dovranno attendere l'1 maggio ma con spazi dimezzati (piazza Signori, Frutta e ed Erbe).
«Chiederemo al Tar l'annullamento degli atti del Comune e la sospensione del loro effetto - continua Segato - dimezzare da 8 a 4 metri l'estensione di un plateatico in piazza significa dimezzare anche gli incassi. E già avevamo ridotto gli spazi del 20 per cento. Siamo disponibili al confronto ma solo se queste restrizioni saranno congelate o almeno non attive dall'1 gennaio. È veramente pochissimo il tempo a disposizione».
«Si sono lamentati di più quelli che hanno l'attività a destra guardando la chiesa di S. Clemente quindi Holy Burger, Pilar e Uva che dovendo restare esterni alla linea bianca che delimita la piazza dei Signori vengono dimezzati nei plateatici».

Il Comune tenta la mediazione. L'assessore Bressa: «Ieri ho incontrato il Soprintendente raccogliendo la sua piena disponibilità a costruire un dialogo che ci permetta di trovare un nuovo equilibrio in grado di garantire il decoro delle zone più sensibili della città tenendo presente le esigenze delle attività economiche. L'obiettivo è dare regole chiare e definitive a chi investe nelle attività di bar e ristorazione in centro storico e costruire contestualmente anche le condizioni per uno snellimento burocratico delle autorizzazioni».
M.G.
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Il Gazzettino