La Regione contro il Tar: «No ricerche in Polesine»

La Regione contro il Tar: «No ricerche in Polesine»
(m.luc.) Il bradisismo in Polesine è un problema reale che si pensava archiviato. Ora il Tar riapre lo squarcio consentendo la ricerca di idrocarburi nella nostra provincia,...

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(m.luc.) Il bradisismo in Polesine è un problema reale che si pensava archiviato. Ora il Tar riapre lo squarcio consentendo la ricerca di idrocarburi nella nostra provincia, fatto che preoccupa non poco l'assessore regionale all'Ambiente Maurizio Conte. «La sentenza del Tribunale amministrativo crea una situazione di ambiguità altrettanto grave che se avesse consentito direttamente le trivellazioni in Polesine» sbotta commentando il pronunciamento che ha dato ragione alla Northsun Italia, azienda multinazionale che ha presentato istanza di permesso di ricerca di idrocarburi nel sottosuolo. Conte infatti sottolinea che la sentenza accoglie il ricorso contro il parere negativo espresso dalla Regione, ma dando motivazioni «che sembrano veri funambolismi semantici». Secondo il Tar il metodo utilizzato per la ricerca non è la trivellazione ma consiste nel far vibrare una pesante massa che trasmette le vibrazioni al terreno sottostante e registra la risposta delle onde riflesse dai diversi strati del sottosuolo. «Sarà anche una metodologia di indagine indiretta e non distruttiva - evidenza Conte - ma la preoccupazione che determina è la stessa delle trivellazioni. Che senso ha fare queste ricerche se non per individuare giacimenti da sfruttare? Nessuno fa ricerche che siano fine a se stesse. Allora cosa vuol dire il Tar con questi sofismi? Forse che poi si potranno fare anche le trivellazioni o addirittura le estrazioni di idrocarburi dal sottosuolo?».

Conte è categorico: «Va evitato qualsiasi rischio per il Veneto che oltre tutto è la prima regione turistica italiana anche in forza dei suoi valori ambientali e paesaggistici». Ad aggravare ulteriormente la situazione, «c'è ora il decreto Sblocca Italia che ha appena modificato le competenze in materia. L'istruttoria per la valutazione di impatto ambientale di progetti come questo non sarà più svolta a livello regionale ma nazionale e si è già visto con le trivellazioni in Adriatico quale sensibilità è stata mostrata. Oggi come oggi resta ancora prevista su questi temi l'intesa Stato-Regioni, ma con le modifiche alla Costituzione che sono in itinere le Regioni saranno espropriate anche di questo. Con che prospettive?».
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Il Gazzettino