La notte su Facebook poi il sonellino in classe

La notte su Facebook poi il sonellino in classe
TREVISO - (m.z.) Studenti che dormono sui banchi di scuola perché sfiniti dopo aver passato gran parte della notte a navigare su Facebook. È uno degli effetti della dipendenza...

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TREVISO - (m.z.) Studenti che dormono sui banchi di scuola perché sfiniti dopo aver passato gran parte della notte a navigare su Facebook. È uno degli effetti della dipendenza da social network, in deciso aumento tra gli adolescenti trevigiani. L'allarme è lanciato da Franco Garonna, direttore sanitario della casa di cura Villa Napoleon di Preganziol. «Sono gli stessi insegnanti che si rivolgono a noi per segnalarci il fenomeno - spiega - parliamo di adolescenti dai 13 ai 16 anni che arrivano a scuola e faticano a tenere aperti gli occhi. Parlando con loro si scopre che molti vanno a letto presto, salvo poi attaccarsi allo smartphone per ore prima di addormentarsi». La casa di cura segue già alcuni casi di dipendenza 2.0. Che non si ferma a internet. «Sovente, nel caso di Facebook, vi è un abbinamento con sostanze come alcool o cibo - rivela Garonna - i nostri pazienti vanno dai 18 ai 30 anni e spesso, da ragazzini, hanno iniziato già alla scuola secondaria a far uso dei new media». I fattori di rischio indicati vanno dai brutti voti ai difficili rapporti con la famiglia e i compagni che fanno guardare più agli "amici" sui social network che non ai contatti reali. «Ma anche problemi estetici», aggiunge il direttore. E i sintomi possono arrivare a una vera e propria astinenza che si manifesta con episodi di disagio psico-fisico. I primi segni dell'aumento di questo tipo di dipendenza sono stati registrati anche dal Sert di Treviso. «Abbiamo avuto qualche genitore preoccupato perché i figli passano molte ore della notte attaccati ai social network - rivela il direttore Germano Zanusso - il problema sta emergendo. L'appello che si può lanciare non riguarda tanto i giovanissimi, quanto i genitori: notiamo meno attenzione verso l'educazione dei figli. In primis per quanto riguarda gli stili di vita dei ragazzi fragili». Le conseguenze possono essere devastanti.

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Il Gazzettino