La morte di George Andrew Romero, avvenuta a Toronto all'età di 77 anni, ci priva di uno degli autori fondamentali del cinema, che in mezzo secolo ha sconvolto il genere horror,...
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Da La notte dei morti viventi (1968) autentico choc per le platee di allora con uno dei finali più beffardi di sempre, fino a Survival of the dead (2009), dalla contaminazione western, presentato alla Mostra veneziana, il percorso del grande regista newyorkese ha selvaggiamente occupato quella zona provvidenzialmente malsana di creatività autoriale, tra intuizioni geniali non solo accostabili al filone più famoso (di cui si devono ricordare anche Zombi, rivisto restaurato l'anno scorso a Venezia, Il giorno degli zombi, La terra dei morti viventi e Diary of the dead, il suo ultimo capolavoro), ma anche ad altri titoli come Vampyr, Due occhi diabolici (girato con Dario Argento), Creepshow, Monkey shines.
Un regista formidabile che lascia una cosmogonia irripetibile, con uno sguardo impietoso sull'America e sul mondo, nella quale diverse generazioni hanno costruito il loro immaginario del terrore. (adg)
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Il Gazzettino