La lezione di Antonio Fornoni, il sindaco della rinascita

La lezione di Antonio Fornoni, il sindaco della rinascita
Fu il dodicesimo sindaco di Venezia, anche se allora la dicitura corretta era podestà, ma fu soprattutto la persona che incarnò un grande cambiamento culturale e sociale,...

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Fu il dodicesimo sindaco di Venezia, anche se allora la dicitura corretta era podestà, ma fu soprattutto la persona che incarnò un grande cambiamento culturale e sociale, perché dalla caduta della Serenissima fu il primo podestà non patrizio, ma anche uno dei primi grandi sindaci che traghettarono la città verso la rinascita dopo la difficile uscita dal giogo austro-ungarico. Antonio Fornoni fu questo e molto altro: fu senatore del Regno tra il 1874 e il 1897, in un'Italia che aveva raggiunto da pochi anni dal 1866, per la precisione, con l'annessione di Venezia quell'unità territoriale inseguita fin dai primi anni di quel secolo dai vari patrioti, anche veneziani, che si erano spesi per quella causa: Silvio Pellico (che a Venezia, con Pietro Maroncelli, conobbe il carcere duro), Attilio ed Emilio Bandiera, fucilati a Cosenza assieme a Domenico Moro, ma soprattutto Daniele Manin e Niccolò Tommaseo, che avevano pagato assieme a decine di altri con l'esilio i moti del 1848 e la costituzione del Governo Provvisorio Veneto. Antonio Fornoni a Venezia ci era nato, il 18 settembre 1825, da Giovanni Fornoni ed Elisabetta Breda, e aveva vissuto sulla sua pelle tutti questi avvenimenti, sebbene dalla tribuna privilegiata del suo appartenere a una ricca famiglia possidente, proprietaria tra le altre cose del Cotonificio di Venezia. E per Venezia lavorò a lungo e si spese non solo mettendo sul piatto parte del suo patrimonio.

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Il Gazzettino