La grande passione per la musica e le vette «Una persona stupenda, un grande musicista»

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I RICORDIROVIGO La montagna era una sua grande passione. Ma seconda sicuramente all'amore sconfinato che Paolo Ambroso, la cui vita si è interrotta tragicamente ieri, sui...

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I RICORDI
ROVIGO La montagna era una sua grande passione. Ma seconda sicuramente all'amore sconfinato che Paolo Ambroso, la cui vita si è interrotta tragicamente ieri, sui sentieri del gruppo del monte Cavallo, sulle Prealpi bellunesi, fra Veneto e Friuli Venezia Giulia, aveva per la musica. Su tutto, però, l'amore con la a maiuscola, quello profondo per la sua compagna di vita, Alice, divenuta sua moglie otto anni fa, e per le sue tre meravigliose figlie.

Conosciutissimo in città, nipote dell'assessore comunale di Rovigo Giuseppe Favaretto, lascia gli amati i genitori, a loro volta molto conosciuti, Teresa Felisatti e Gianni Ambroso, con un passato nelle fila della Rugby Rovigo fra anni 60 e 70, appassionato di motori e auto storiche.
LE PASSIONI
Paolo, Ambro, come tanti lo chiamavano, aveva seguito altre strade. Sentieri e corde. La montagna e la chitarra. E i tanti che lo conoscevano, nel ricordarlo, non possono prescindere dalla sua passione per la musica. Coltivata fin da ragazzino, poi, seguendo più sentieri, diventata la sua professione. Come benvoluto insegnante di musica a scuola, ma anche come apprezzato musicista, in innumerevoli progetti artistici, esplorando generi e suonando con alcuni dei più importanti gruppi della scena musicale polesana, dallo psico-rock degli Underground Freak Out il pop dei Cloe, dalla word music dei Babelia al folk dei Marmaja, fino a L'Istrice, la sua band, con un lungo percorso insieme a Cristiano Vincenzi.
LA TESTIMONIANZA
«Vorrei dire milioni di cose, mi sento piccolo di fronte a questa enormità - commenta il frontman dei Marmaja, Maurizio Zannato - non trovo le parole giuste per dipingere un ragazzo così stupendo, una così bella persona. Non ha mai fatto parte dei Marmaja come gruppo, suonava nell'Istrice, ma abbiamo collaborato in tante occasioni, l'abbiamo corteggiato a lungo, per me era un sogno suonare con Paolo, era un grandissimo musicista, ma non se l'è sentita di entrare nel gruppo dopo il momento di dolore che ci ha accomunato quando è morto Elia, il nostro chitarrista, suo grandissimo amico. Insieme abbiamo fatto i Buskers a Ferrara ed è stata un'esperienza meravigliosa».
Diplomato al conservatorio Venezze in chitarra classica, ha esplorato tutte le forme di questo strumento, ma non solo, dal banjo al mandolino, fino alla chitarre a dieci corde. In più di un'occasione ha coniugato anche le due passioni, montagna e musica, con concerti in quota, anche al chiaro di luna. La montagna, però, ha tradito il suo amore un una giornata d'autunno che ha fatto sprofondare nel buio la sua famiglia e i suoi tantissimi amici.
Ancora non è stata fissata la data del funerale.

Francesco Campi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino