LA DENUNCIA TREVISO «Il sistema dei tracciamenti dei contatti delle persone

LA DENUNCIA TREVISO «Il sistema dei tracciamenti dei contatti delle persone
LA DENUNCIATREVISO «Il sistema dei tracciamenti dei contatti delle persone positive al Covid-19 è al limite della tenuta». La denuncia arriva da alcuni sindaci che dedicano...

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LA DENUNCIA
TREVISO «Il sistema dei tracciamenti dei contatti delle persone positive al Covid-19 è al limite della tenuta». La denuncia arriva da alcuni sindaci che dedicano gran parte della loro giornata a contattare le persone con tampone positivo per capire come stanno e con chi sono entrate in contatto, attività che dovrebbe essere condotta dal Sisp, il servizio igiene e sanità pubblica. «Dalla prossima settimana raddoppieranno le assistenti sanitarie dedicate al contact tracing (tracciamento dei contatti) per far fronte al continuo incremento dei casi» annuncia l'Usl 2 che, ammettendo l'esistenza di qualche criticità, rassicura i primi cittadini. I numeri di positivi crescono ogni giorno. In ogni Comune si contano decine di persone positive al Covid-19. E ogni giorno ci sono nuovi casi.

L'ATTIVITÀ
A livello nazionale, come in tutto il territorio provinciale, viene effettuata un'attività di ricerca e di gestione dei contatti di un caso confermato di Covid-19. Come spiega il Ministero della Salute, «si tratta di un'azione di sanità pubblica essenziale per combattere l'epidemia in corso. Identificare e gestire i contatti dei casi confermati di Covid-19 permette di individuare e isolare rapidamente gli eventuali casi secondari e interrompere così la catena di trasmissione».
IL RACCONTO
Qualcosa però negli ultimi giorni è andato in tilt e i tracciamenti non sono fatti con tempestività. «Sa che cosa mi dicono i miei cittadini positivi quando li chiamo? Meno male che qualcuno ci ha telefonato: siamo qui con un'email che ci dice che siamo positivi, ma ancora non abbiamo sentito nessuno del Sisp e non sappiamo cosa fare racconta un sindaco - Siamo tornati ai livelli di marzo e aprile. E il Sisp non regge il ritmo: al momento non sta facendo il tracciamento così come lo faceva a inizio pandemia. Siamo noi sindaci a chiamare le persone positive, a chiedere se hanno figli, così da evitare che vadano a scuola e infettino la classe, o se hanno avuto contatti. Questa è la situazione: siamo al limite della tenuta». Un altro sindaco testimonia lo stesso scenario: «Le persone positive da tracciare sono cresciute a dismisura e la macchina dell'Usl 2 non riesce a stare sul pezzo. Molti miei cittadini positivi sono stati contattati al telefono tre giorni dopo aver ricevuto l'email che comunica la positività al Covid-19. Un tempo la chiamata era più immediata. Per fortuna che con il passare dei mesi la gente, quasi tutta, si è responsabilizzata e si mette in autoisolamento non appena riceve la comunicazione dell'esito del tampone». «Si sapeva afferma un altro sindaco che sarebbe arrivata una seconda ondata della pandemia e ci troviamo ora ad affrontarla senza aver potenziato gli strumenti. Nonostante non sia di mia competenza, non posso esimersi dal telefonare ai miei cittadini positivi per sincerarmi di come stanno e chiedere loro se vivono da soli o con altre persone, se hanno avuto contatti esterni recenti».
LE CRITICITÀ

L'azienda sanitaria ammette, di fatto, che delle criticità ci sono, ma le ha già affrontate e dai prossimi giorni, grazie a un potenziamento dell'organico del servizio igiene e sanità pubblica, il tracciamento riprenderà i canonici ritmi. «Per le operazioni di tracciamento ci sono ormai difficoltà su tutto il territorio nazionale. L'Usl 2 ha centinaia di nuovi positivi al giorno da prendere in carico con tutti i relativi contatti, per cui il ritardo in questa fase è inevitabile. Dalla prossima settimana annuncia l'azienda sanitaria - raddoppieranno le assistenti sanitarie dedicate al contact tracing per far fronte al continuo incremento di casi. È opportuno che il contact tracing sia effettuato da personale sanitario appositamente formato. E i positivi ricordano devono, al di là del contact tracing, rimanere in isolamento a domicilio».
Claudia Borsoi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino