LA DECISIONE VENEZIA Fuori. Esclusi. Depennati. Cancellati. I tre consiglieri

LA DECISIONE VENEZIA Fuori. Esclusi. Depennati. Cancellati. I tre consiglieri
LA DECISIONEVENEZIA Fuori. Esclusi. Depennati. Cancellati. I tre consiglieri regionali veneti della Lega che, autonomamente o per interposta persona, hanno chiesto il contributo...

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LA DECISIONE
VENEZIA Fuori. Esclusi. Depennati. Cancellati. I tre consiglieri regionali veneti della Lega che, autonomamente o per interposta persona, hanno chiesto il contributo dell'Inps destinato dal governo giallorosso di Giuseppe Conte alle Partite Iva colpite dall'emergenza Covid, non saranno ricandidati. Fuori il numero due di Luca Zaia, il veneziano Gianluca Forcolin, vicepresidente della Regione del Veneto nonché assessore al Bilancio. Fuori il trevigiano Riccardo Barbisan, vicecapogruppo della Lega in consiglio regionale del Veneto, nonché consigliere comunale nella città della Marca. E fuori anche il veronese Alessandro Montagnoli, presidente della Prima commissione consiliare Affari istituzionali. Le loro colpe? Aver chiesto, pur godendo di un stipendio netto mensile di circa 8mila euro per l'incarico in Regione, quindi pagati con soldi pubblici, anche i 600 euro di contributo pubblico per l'emergenza sanitaria. C'è chi, come Forcolin, i soldi non li ha avuti. E chi, come Barbisan, li ha invece avuti doppi, in due rate, ossia 1.200 euro, salvo destinarli in beneficenza. E chi, come Montagnoli, sostiene di averli presi e di averli usati per fare del bene «sul territorio». Della serie: soldi pubblici, ma meglio non lasciarli a Roma.

Ebbene, tutte queste spiegazioni ai vertici della Lega hanno avuto lo stesso effetto dell'acqua fresca. E se qualcuno aveva delle speranze - della serie: capiranno, guarderanno i nostri conti correnti, vedranno che quei soldi li abbiamo usati per fare del bene - è stato freddato in serata. «Hanno fatto una grandissima sciocchezza», il commento del segretario della Lega Liga Veneta, Lorenzo Fontana.
IL SEGRETARIO
Ecco cosa ha detto ieri sera Fontana: «Si ribadisce quanto già affermato giorni fa: la linea è quella di escludere dalle liste chi ha fatto domanda per il bonus Inps. Linea confermata da una telefonata col segretario Salvini. La decisione definitiva sarà presa dopo una consultazione col direttorio della Liga Veneta». Traduzione: se Zaia poteva farsi intenerire dai suoi colleghi veneti, in primis dal suo vice Gianluca Forcolin che i soldi, a differenza dei consiglieri regionali Riccardo Barbisan e Alessandro Montagnoli manco li ha presi, ci ha pensato il vertice del partito a dire che nessuno dei tre entrerà in lista. Il segretario veneto Fontana, in questo, si è dimostrato assolutamente in linea con il leader Matteo Salvini e anche se è prevista «una consultazione col direttorio della Liga Veneta», cioè con Luca Zaia, Erika Stefani, Nicola Finco, Roberto Marcato e lo stesso Lorenzo Fontana, pare di capire che sarà un passaggio di prammatica. Del tutto ininfluente ai fini della decisione finale. Le poche righe diramate da Fontana hanno creato trambusto e tensione in Veneto, dove si aspettava il passaggio con i tre inquisiti. Raccontano, del resto, che questa storia del contributo Inps abbia alquanto allarmato la Lega. Il partito di Salvini, già in caduta nei sondaggi, rischierebbe di perdere ulteriori consensi anche nelle regioni, come il Veneto, dove il prossimo settembre si andrà al voto. Con l'effetto, in Veneto, non solo di prendere tanti meno voti rispetto alla lista Zaia Presidente, ma anche di Fratelli d'Italia.

Tant'è, anche se lunedì scorso i 165 aspiranti candidati del Carroccio, suddivisi tra Lista Lega, Lista Zaia e Lista Veneto Autonomia, si sono presentati nella sede del partito a Teviso, al famoso K3, per ritirare i moduli, il lavoro è ancora in alto mare. E se davvero Forcolin, Barbisan e Montagnoli saranno scartati, bisognerà trovare dei sostituti. Non che sia difficile: Zaia nei sondaggi è sempre stravincente, ma l'affaire dei bonus dell'Inps rischia di peggiorare le performance della lista della Lega. È così che ieri mattina gli aspiranti candidati che già lunedì avevano avuto un modulo da compilare, ieri si sono visti recapitare via posta elettronica un altro modulo. Alla fine: tutti pronti a essere candidati dappertutto, dalla lista Lega alla lista Zaia. E se i tre - Forcolin, Barbisan, Montagnoli - venissero davvero tagliati fuori? Le liste erano pronte, dovranno essere aggiustate. Quanto ci vorrà? «Entro la settimana», dicono in Lega.
Alda Vanzan
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Il Gazzettino