L'opposizione presenta le richieste «Il Comune dia servizi agli studenti»

L'opposizione presenta le richieste «Il Comune dia servizi agli studenti»
LE REAZIONITREVISO «Essere una città universitaria non vuole solo dire ospitare le sedi delle facoltà, ma anche creare uno spirito universitario e i servizi per gli studenti....

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LE REAZIONI
TREVISO «Essere una città universitaria non vuole solo dire ospitare le sedi delle facoltà, ma anche creare uno spirito universitario e i servizi per gli studenti. Del resto oggi c'è un'alternativa per rilanciare la città? Direi di no. Quindi cogliamola». Franco Rosi (Treviso Civica) ci mette poco a inquadrare la questione. Lo sviluppo universitario, alimentato dai progetti di Fondazione e dal desiderio di investire delle università, è un'occasione da cogliere. E lo ha detto molto chiaramente durante una riunione di tutti i gruppi d'opposizione tenuta lunedì sera. Il progetto universitario svelato dal Il Gazzettino ha tenuto banco. Dai gruppi della minoranza nessuno ha nulla da obiettare sul fine da raggiungere, ma sulla strada per arrivarci sì.

LA RICHIESTA
«Stiamo parlando di un'iniziativa molto importante - osserva Rosi - abbiamo quindi deciso di chiedere una convocazione della commissione alla presenza però di un rappresentante dell'università di Venezia e di quella di Padova. Vogliamo capire a che punto è arrivato questo piano e quali sono le intenzioni dell'amministrazione». Rosi è convinto che Ca' Sugana debba impegnarsi per garantire a tutti le possibilità migliori: «L'impressione è che Fondazione Cassamarca voglia ritirarsi - sottolinea - e non vorrei che, alla fine, una delle due università ne possa uscire sacrificata. Entrambi i soggetti invece devono crescere e il Comune si deve impegnare per fare in modo che questo accada. In anni in cui tutto è stato portato fuori dal centro storico, adesso che abbiamo un'occasione così e dobbiamo sfruttarla».
C'E' ANCHE IL MANZATO

Stefano Pelloni, capogruppo del Pd, ha già in mente la strada che l'amministrazione dovrebbe percorrere: «Se Treviso vuole diventare città universitaria è necessario pensare ai servizi visto che la partita delle sedi e riguarda Fondazione e le università. Però il Comune può fare molto: in città non c'è una mensa per gli studenti, non c'è una biblioteca che rimanga aperta il sabato pomeriggio o la domenica, non c'è un'aula studio disponibile anche la sera. E poi ci sarebbero altre cose: a Padova, tanto per citare una città universitaria vicina, gli studenti viaggiano gratis sugli autobus. A questo dobbiamo pensare». Ma sul risiko delle sedi, Pelloni ha qualcosa da ridire: «Premesso che il Consiglio comunale non sa niente di questo progetto, e per questo abbiamo chiesto la convocazione di una commissione, vorremmo capire lo sviluppo della Cittadella Sanitaria. Inizialmente si diceva che al suo interno ci sarebbe stato lo spazio anche per i corsi universitari, adesso si parla dell'ex Distretto. Una soluzione quindi potrebbe essere Medicina alla Cittadella, Giurisprudenza e Ca' Foscari nelle attuali sedi mentre Fondazione potrebbe mettere a disposizione del Comune l'ex Ance per farlo diventare sede del Manzato, altro problema da affrontare».
P. Cal.
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Il Gazzettino