L'INTERVISTA TREVISO «Non conosco personalmente l'avvocato Garofalo, ma

L'INTERVISTA TREVISO «Non conosco personalmente l'avvocato Garofalo, ma
L'INTERVISTATREVISO «Non conosco personalmente l'avvocato Garofalo, ma gli faccio tanti auguri, si ritrova tra le mani una vera patata bollente». Giovanni Gajo, fondatore di...

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L'INTERVISTA
TREVISO «Non conosco personalmente l'avvocato Garofalo, ma gli faccio tanti auguri, si ritrova tra le mani una vera patata bollente». Giovanni Gajo, fondatore di Alcedo società leader nella gestione finanziaria e industriale, e manager dalla vastissima esperienza accumulata alla guida di imprese, banche e fondazioni, guarda alle cose di Fondazione Cassamarca con l'attenzione tipica di un appassionato. In passato non ha mai lesinato critiche alle gestione De Poli. Anzi, a maggio, è stato quasi feroce nel sottolineare la totale erosione del patrimonio. Oggi, da lontano, osserva i primi passi del nuovo presidente di Ca' Spineda.

A Ca' Spineda si respira aria nuova.
«È già positivo che De Poli sia andato a casa e che in Fondazione ci sia un nuovo governo. Poi le cose da fare non è che siano molte: fare cassa, vendere ciò che si può vendere, pagare i debiti».
Il nuove presidente Garofalo ha già chiarito che Fondazione non potrà limitarsi solo a vendere, e quindi pensare solo a sopravvivere, ma dovrà mettere a rendita il suo patrimonio per avere risorse.
«Quello che dice il presidente Garofalo è giustissimo. Il patrimonio poi non può essere di certo svenduto. Ma farlo rendere non è semplice».
La nuova linea di Fondazione è anche quella di abbandonare completamente l'attività immobiliare.
«Se Garofalo afferma questo non posso che dirgli bravo. L'attività immobiliare ha affondato la Fondazione e portato debiti su debiti».
Quindi la strada è quella giusta.
«Se le intenzioni sono queste, sono eccellenti. Il problema è come Garofalo potrà attuare il suo programma. Non sarà semplice».
Magari dando in gestione alcuni palazzi.
«Non sarà semplice. La Fondazione ha una patrimonio immobiliare di pregio, ma vecchio. E non è mai semplice mettere a rendita certi immobili, valorizzali. Prendiamo un caso dibattuto in questi giorni, quello di villa Emo: prima il vecchio proprietario, poi la Banca hanno provato a farla rendere ma senza successo».
Quindi?
«Quindi quella di Garofalo è una bella sfida».
Ha qualche consiglio da dare?
«Da semplice cittadino, se Garofalo vorrà, sono sempre pronto a dare dei consigli. Anni fa ho suggerito qualche investimento anche a De Poli, ma disse che non ne aveva bisogno. Poi lui, anzi la Fondazione, ha perso il patrimonio. Io, al contrario, qualche affare l'ho fatto».
Che futuro vede per la Fondazione?
«Se Garofalo fosse arrivato alla presidenza 10 anni fa, magari si sarebbe potuto salvare il patrimonio. Machiavelli diceva Si dimentica più facilmente la perdita del padre che del patrimonio».
Parole molto dure se lette oggi dopo tutto quello che è successo.

«Io non ho nulla contro Fondazione, ma all'inizio c'era un miliardo di euro e adesso queste risorse non ci sono più. Ed è una perdita non solo per la Fondazione, ma per tutta la comunità».
P. Cal.
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Il Gazzettino