L'ex zuccherificio ora produce arte

L'ex zuccherificio ora produce arte
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IL PROGETTO
«Contrastare l'unidimensionalità del sentire e del sapere recuperando lo slancio, la spinta che viene dalle emozioni. Cercare il riscatto dai luoghi comuni, la possibilità di reinventarsi». Questi gli obiettivi fondamentali del progetto che ha fatto rinascere La Fabbrica dello zucchero, a Rovigo. Un gruppo di persone con diversi talenti e tanta voglia di fare si è presentato al pubblico per dare il via al nuovo polo culturale rodigino. All'inizio della serata, una lunga fila di interessati e curiosi ha iniziato ad affollare gli spazi del Censer, per l'appuntamento con il gruppo presieduto da Claudio Curina e diretto per la sezione artistica da Claudio Ronda.

LA SERATA
Mentre per l'attesa veniva offerto lo zucchero filato, in turni di 40 persone per volta, i presenti sono stati guidati in un percorso multisensoriale di conoscenza degli spazi disponibili, con l'opportunità di verificarne le potenzialità per eventi di diverso genere. Il percorso ha preso il via dal padiglione A, dove si sono alternate le registrazioni dei rumori della vecchia fabbrica e il canto del coro polifonico Città di Rovigo. Negli altri spazi, tutti vuoti, ci sono stati installazioni, testimonianze di chi lavorava in zuccherificio, la danza di Giovanni Leonarduzzi e della compagnia Fabula saltica (Melania Chionna e Chiara Tosti), il sax di Gabriele Andreotti, il violoncello di Alessia Bruno. In uno spazio esterno è anche stato proiettato il video Il mio grido: tutte le brevi performance hanno dato prova di quanto numerosi e duttili siano gli spazi scelti per far partire questo polo culturale.
Da adesso il gruppo, oltre a occuparsi di migliorare le dotazioni degli spazi, promette che sarà il perno di molte azioni culturali, sia formative che performative, perché quel luogo di produzione possa continuare a determinare crescita e progresso per il territorio.
Per informazioni consultare il sito web www.lafabbricadellozucchero.com.
Sofia Teresa Bisi
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Il Gazzettino