L'ELEZIONE PADOVA La bozza di programma è sul sito, la campagna elettorale

L'ELEZIONE PADOVA La bozza di programma è sul sito, la campagna elettorale
L'ELEZIONEPADOVA La bozza di programma è sul sito, la campagna elettorale può entrare nel vivo. La corsa alla poltrona di rettore del Bo di Fabrizio Dughiero, prorettore al...

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L'ELEZIONE
PADOVA La bozza di programma è sul sito, la campagna elettorale può entrare nel vivo. La corsa alla poltrona di rettore del Bo di Fabrizio Dughiero, prorettore al Trasferimento tecnologico del Bo, si arricchisce di un sito internet con una sezione dedicata alle proposte. «Credo nel confronto continuo dice Penso che sei anni siano troppi senza un serio confronto nel mezzo. Per questo se sarò eletto vorrei organizzare una grande assemblea generale dopo 3 anni di mandato per discutere di ciò che si è fatto e di ciò che si può ancora fare. Mettersi in discussione è il primo modo per migliorare. E dopo tre anni, se sarà opportuno farlo, ci sarà un avvicendamento della squadra di governo».

Un cambio di prorettori? Ha già in mente qualche nome?
«Certo, ma non farò ora i nomi. Sono tutte persone competenti e con tanta voglia di dedicare tempo al nostro Ateneo, il loro ruolo non sarà solo di rappresentanza ma operativo. Non mi presenterò con un prorettore vicario, penso si possa aspettare».
Il suo sito si chiama Next generation Unipd: perché?
«Richiama il mio obiettivo primario, cioè far tornare l'università attrattiva».
Ora non lo è?
«Si può fare meglio. Quando parlo di università attrattiva mi riferisco anche alla ricaduta nei confronti del territorio. Dopo aver completato gli studi molti se ne vanno. L'università deve avere un ruolo di volano per il territorio, creare opportunità lavorative sia per trattenere i ragazzi, sia per attirarli dall'estero».
E come si può fare?
«Innanzitutto con la ricerca di base e proseguendo con la multidisciplinarietà. Dobbiamo farci percepire dalla società con un ruolo proattivo e non come un costo. Se ci muoviamo sul territorio sarà anche più facile ricevere finanziamenti: l'Italia rispetto agli altri Paesi europei ha un deficit cronico. Non parlo solo della ricerca in ambito tecnologico o scientifico ma anche di quella umanistica, quella ricerca che ha un effetto a lungo termine».
Lei sfida due donne e l'idea di una rettrice sembra piacere a molti: ha la percezione di partire svantaggiato?
«Credo sia riduttivo focalizzare la campagna elettorale su questo tema. Sono sicuro che la scelta sarà guidata a seconda delle competenze di ogni candidato. È vero che sulla parità di genere c'è ancora molto da fare, finora abbiamo lavorato per far emergere il problema. È il momento delle azioni concrete».
Per esempio?
«Un asilo in 12 anni è poco, per di più la nostra è un'università diffusa quindi servono più asili dislocati in vari punti della città. Dobbiamo ricordare che quando si comincia la carriera accademica si è precari e a volte lo si resta molto tempo perciò è indispensabile far sì che le opportunità siano le stesse per tutti».
In questi anni l'amministrazione del Bo si è concentrata molto sull'edilizia. Con i cambiamenti portati dalla pandemia ci sarà ancora bisogno di così tanti spazi?
«Penso di sì, perché siamo cresciuti e continuiamo a crescere. Dovremo piuttosto rivedere gli spazi in ottica post-pandemia in modo che siano adeguati ai nuovi metodi di apprendimento e di lavoro».
Torniamo al sito, cos'ha di particolare?

«È suddiviso in otto aree tematiche e c'è una sezione apposita per le proposte. Ne ho raccolte già molte in questi mesi di incontri ma vorrei che contribuissero tutti, studenti e cittadini. La percezione che ho avuto è che ci sia apprezzamento per questa mia candidatura e mi dà molta forza. Spero che sarà una campagna elettorale incentrata sulle idee».
Silvia Moranduzzo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino