L'anticipo delle svendite piace ai commercianti «ma è un cattivo segnale»

L'anticipo delle svendite piace ai commercianti «ma è un cattivo segnale»
BELLUNO - (a.t.) In saldo per crisi. Svendite di fine stagione...

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BELLUNO - (a.t.) In saldo per crisi. Svendite di fine stagione anticipate al 3 gennaio: «potrebbero risollevare la stagione». Ne è convinto il presidente di Confcommercio Belluno Paolo Doglioni, dopo che la giunta regionale del Veneto, recependo il parere delle associazioni di categoria e dei consumatori, ha deciso di anticipare l'inizio dei saldi invernali a prima dell'epifania. Così presto non sono mai partiti e, tanta precocità non è certo un buon segno. «La decisione - commenta Doglioni - nasce dalla presa d'atto di una sofferenza nel mondo del commercio e nei cittadini e punta proprio a rilanciare i consumi in un momento difficile». Perché, non volendo fare troppo i precisi, ai primi di gennaio si è ancora in tempo per acquistare i regali di Natale, in ritardo sì, ma ribassati. Una sorta di shopping natalizio del giorno dopo, concesso in tempi di crisi. In quanto alle compere di chi il regalo lo vuole mettere sotto l'albero per il veglione della Vigilia, l'andamento è a singhiozzo. Partite negli ultimi giorni, sono esplose in un via vai frenetico lo scorso week end, benchè non siano più gli acquisti generosi e senza badare a spese di qualche anno fa. «Si fa più attenzione a quello che si spende, questo è certo - prosegue Doglioni, attento all'andamento del settore in città e fuori -. Si punta a regali funzionali, niente fronzoli, e ai prodotti del territorio. Questi ultimi stanno avendo molto successo, tra i bellunesi ma anche tra i visitatori. Penso ai formaggi nostrani ma anche al pastin, bontà della nostra terra ormai riconosciute oltre i confini della provincia». Manca la neve, a dare una spinta al settore. Manca nelle zone alte del Bellunese ma se ne sente la nostalgia anche in città a cui il turismo generato dalle piste portava sempre una bocca d'ossigeno. «Con la montagna imbiancata anche il commercio si risolleva - conclude il presidente - ma dev'essere neve naturale perché spararla artificiale con un costo di 2,50euro al metro cubo, è come stendere tappeti persiani in pista». Neve o no il 3 gennaio inizieranno i saldi e fino al 28 febbraio il commercio, forse, potrà tirare un sospiro di sollievo.
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Il Gazzettino