L'ALLERTA TREVISO Non si ferma la scia di lutti nella Marca. Ieri altre 13 persone,

L'ALLERTA TREVISO Non si ferma la scia di lutti nella Marca. Ieri altre 13 persone,
L'ALLERTATREVISO Non si ferma la scia di lutti nella Marca. Ieri altre 13 persone, tutte over 70, hanno perso la vita dopo essere risultate positive al coronavirus. Tra queste, un...

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L'ALLERTA
TREVISO Non si ferma la scia di lutti nella Marca. Ieri altre 13 persone, tutte over 70, hanno perso la vita dopo essere risultate positive al coronavirus. Tra queste, un anziano di 99 anni è mancato nell'ospedale riabilitativo di Motta di Livenza, dove era ricoverato e dove nei giorni scorsi è scoppiato un focolaio arrivato a contagiare 29 pazienti. L'uomo era già molto debilitato. In accordo con la famiglia si è scelto di non trasferirlo in altri ospedali. E nelle scorse ore si è spento. Si tratta del primo decesso di una persona positiva al Covid-19 registrato nella struttura dell'Oras. Qui è stato allestito un reparto Covid specifico per contenere il focolaio sviluppatosi nel settore di Cardiologia e Medicina. Non vengono accolti pazienti positivi dall'esterno. L'obiettivo è azzerare quanto prima il contagio. Le persone che si negativizzeranno verranno via via dimesse, in modo da poter poi riprendere l'attività di riabilitazione.

LA DECISIONE
Nel frattempo l'Oras ha deciso in accordo con i vertici dell'Usl della Marca di sospendere le prestazioni ambulatoriali non urgenti per almeno 15 giorni. «Abbiamo deciso di procedere in questo modo fino a quando non sarà spento il focolaio, così da poter garantire la massima sicurezza spiega il direttore sanitario Guido Sattin vale per l'ospedale di Motta di Livenza, non per le nostre altre sedi a borgo Cavalli a Treviso e a Valdobbiadene, che invece continueranno a funzionare normalmente». In sostanza l'ospedale di Motta si è allineato agli ospedali dell'Usl garantendo temporaneamente solo le prestazioni per visite ed esami con priorità U (Urgente, entro 72 ore) e B (Breve, entro 10 giorni). Più i percorsi materno-infantili. Le attività programmate, invece, slitteranno di un paio di settimane. Oltre agli screening periodici, l'Oras ha anche attivato controlli specifici sulle persone che assistono i pazienti ricoverati nell'area dedicata alla riabilitazione neurologica. Ed è subito emerso un caso di positiva, senza sintomi. «Questo evidenzia Sattin ci ha permesso di scongiurare il rischio di un altro focolaio». Non è affatto semplice: il coronavirus è subdolo. E di conseguenza l'attenzione deve restare sempre ai massimi livelli. Anche per questo nel territorio si stanno moltiplicando i punti dove poter eseguire i tamponi in caso di sintomi sospetti o di contatti con soggetti positivi, sempre e comunque a fronte di una prescrizione medica.
I CENTRI TAMPONE

Ai dieci Covid Point dell'Usl della Marca (compreso il servizio notturno nell'area dell'ex dogana di Treviso) adesso si aggiungono quelli allestiti dai medici di famiglia per i propri assistiti, in collaborazione con i Comuni e con i gruppi di protezione civile e di volontariato. Tra le altre, ieri è entrata in funzione la struttura messa in piedi a Istrana nel parcheggio dei campi sportivi di via Capitello. Stesso discorso a Cornuda. Tra i Covid Point più grandi, infine, c'è quello allestito nel parcheggio della palestra di Padernello di Paese. Quest'ultimo è il punto di riferimento per 12 medici di famiglia. Sarà aperto per due ore al giorno: dal lunedì al venerdì, dalle 14 alle 16. In ogni caso ci si potrà sottoporre al tampone per il coronavirus esclusivamente con l'impegnativa del proprio dottore di base e rigorosamente su appuntamento.
M.Fav
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino