L'afghano: nessuno stupro, è stata lei ad avvicinarmi

L'afghano: nessuno stupro, è stata lei ad avvicinarmi
LA VICENDA UDINE (E.V.) È stata lei ad avvicinarmi e a chiedermi del...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LA VICENDA

UDINE (E.V.) È stata lei ad avvicinarmi e a chiedermi del denaro. Sarebbero più o meno queste le parole utilizzate dal giovane afgano, 20 anni, arrestato mercoledì dalla Polizia con l'accusa di violenza sessuale ai danni di una donna friulana, per iniziare a raccontare al giudice la sua versione dei fatti di quanto accaduto quel pomeriggio nell'ex caserma Piave. Il giovane ha voluto parlare e rispondere alle domande del gip Mariarosa Persico nell'udienza di convalida celebrata ieri in carcere. Stando alla versione del ragazzo, in Italia con un regolare permesso di soggiorno per protezione sussidiaria da fine 2017, sarebbe stata la donna, una friulana di quasi 40 anni, ad avvicinarlo in strada e a chiedergli 20 euro. Il ragazzo sempre secondo quanto da lui sostenuto avrebbe acconsentito chiedendole però in cambio una prestazione. Sarebbe per questo che, avrebbe riferito ancora il giovane, i due erano andati all'interno dei locali dismessi dell'ex caserma Piave. Una volta dentro il giovane avrebbe consegnato alla donna 5 euro, tutto il denaro che aveva con sé. È a quel punto che, ancora secondo la versione resa dall'indagato, lei si sarebbe messa a urlare. Il giovane sostiene anche di averla invitata a non gridare per non farsi sentire dai poliziotti che, stando sempre alla sua versione, avevano già intravisto arrivando nell'ex caserma. Erano state proprio le urla della donna a richiamare l'attenzione degli agenti impegnati in quel momento nella zona per controllare un altro giovane afgano, che non aveva rispettato un foglio di via da Udine. Gli agenti si erano trovati di fronte alla donna stesa a terra e al ragazzo sopra di lei, con i pantaloni già calati. Raccolta la denuncia della vittima, che aveva spiegato al contrario di essere stata attirata nella struttura con l'inganno, la Polizia aveva quindi arrestato il giovane. Il gip ha convalidato l'arresto e disposto, come chiesto dal pm Maria Caterina Pace, la custodia cautelare in carcere per il giovane, senza fissa dimora. Allo stato nessuna richiesta di misura alternativa è stata avanzata dal suo avvocato Daniela Lizzi, in attesa di conoscere meglio la situazione. Vedremo nei prossimi giorni se, come ha raccontato il ragazzo, c'è qualche parente in zona che potrebbe eventualmente ospitarlo per i domiciliari, ha spiegato. La Procura ha delegato nel frattempo una prima attività d'indagine per ascoltare l'amica con cui la donna avrebbe dovuto incontrarsi. Dovremo fare degli accertamenti perché nella versione della persona offesa ci sono dei lati difficilmente comprensibili, aveva detto all'indomani dell'arresto il Procuratore capo Antonio De Nicolo. Nel frattempo la Polizia di Stato di Udine ha denunciato a piede libero i sette stranieri trovati giovedì alla Piave: 5 afgani e 2 pachistani.

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino