La Guardia di Finanza di Pordenone ha cominciato a indagare sui "conti" di Alessandro Cattelan, chirurgo plastico cinquantunenne di Conegliano, nel maggio 2013. Il medico, noto...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il comunicato della Guardia di Finanza di Pordenone descrive Cattelan come un affermato chirurgo plastico che dichiarava redditi di qualche migliaio di euro ma con centinaia di pazienti - donne e uomini che spendevano negli anni anche diecimila euro per inseguire l'eterna giovinezza o la magrezza alla Chanel - che visitava in diversi studi medici, due dei quali intestati a una società della quale era anche amministratore. Un'incongruenza, così la definisce la Guardia di Finanza, che ha dato vita alla verifica fiscale «per accertare se i redditi dichiarati erano tutti quelli conseguiti o se una parte era stata nascosta al fisco». Altri controlli hanno riguardato una seconda società, anche questa amministrata dal chirurgo, che si occupava della commercializzazione di prodotti dietetici e ormonali. Un'indagine che le Fiamme Gialle ritengono esaustiva in quanto ha permesso di «constatare che il chirurgo plastico nel corso degli ultimi cinque anni aveva occultato al fisco 2,6 milioni di euro». La presunta evasione fiscale ha portato al sequestro di un appartamento con garage a Conegliano e un mini-appartamento a Padova, di proprietà del professionista.
Infine c'è l'aspetto dei prodotti dietetici che secondo la Guardia di finanza sarebbero invece farmaci. E dà anche i numeri: 131 prodotti commercializzati che potevano essere venduti solo nelle farmacie, visto che tali sono qualificati dall'Azienda italiana del farmaco. Un'accusa, questa, che ha fatto letteralmente imbestialire il chirurgo: «Non ho mai dato farmaci per dimagrire. Quei prodotti sono integratori alimentari».
© riproduzione riservata Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino