In vendita la sede dell'acquedotto Gli ultimi Comuni soci hanno deciso

In vendita la sede dell'acquedotto Gli ultimi Comuni soci hanno deciso
PATRIMONIOROVIGO Un nuovo contratto di affitto della durata di sei anni che però è solo una formalità. Perché l'attuale sede dell'acquedotto di via Benvenuto Tisi da Garofolo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PATRIMONIO
ROVIGO Un nuovo contratto di affitto della durata di sei anni che però è solo una formalità. Perché l'attuale sede dell'acquedotto di via Benvenuto Tisi da Garofolo sta per essere messa in vendita, dato che l'iter che porterà all'alienazione dell'immobile è arrivato a una svolta. All'albo pretorio del Comune di Rovigo è stata pubblicata una determina dirigenziale, firmata dal dirigente del settore Lavori pubblici e Patrimonio Michele Cavallaro, con la quale si approva lo schema di un nuovo contratto di locazione dell'immobile che attualmente ospita Acquevenete, la società che gestisce il servizio idrico in Polesine, oltre che nelle province di Padova, Vicenza, Verona e Venezia. La determina assegna la locazione dell'acquedotto alla stessa Acquevenete per sei anni a un canone annuale di 63.410 euro visto, come riporta il documento, «il protrarsi della procedura pubblica di alienazione dell'immobile» e visto soprattutto che il precedente contratto di locazione, stipulato il 5 giugno 2020, scadrà il prossimo 31 dicembre. Del resto, come spiega l'assessore al Patrimonio Giuseppe Favaretto, «Acquevenete non può occupare l'immobile senza titolo» nel caso il precedente contratto di affitto arrivi a scadenza e non ce ne sia uno nuovo pronto a entrare in vigore.

BANDO ENTRO L'ANNO
Il rinnovo del contratto, come detto, rappresenta una pura formalità dato che l'operazione di alienazione dell'immobile, attesa da oltre un decennio, è arrivata alle battute finali. I due Comuni che dovevano approvare, nei rispettivi consigli, l'inserimento della sede nei propri piani delle alienazioni, hanno dato il via libera alla vendita. «All'appello - puntualizza Favaretto - manca solo una parte della documentazione di uno dei due Comuni soci: entrambi hanno dato il consenso all'alienazione, ma uno non ha ratificato i mappali. La questione si risolverà nel giro di pochi giorni, perciò il programma di vendita viene confermato». Anche i tempi dell'operazione sono assicurati dall'assessore perché «il bando è già pronto e contiamo di pubblicarlo entro l'anno».
I PROPRIETARI
Oltre al Comune di Rovigo, che ne detiene il 49%, i proprietari dell'immobile di via Benvenuto Tisi sono, secondo quote variabili, anche i Comuni di Arquà, proprietario del 6%, Bosaro con il 3%, Ceregnano con il 9%, Costa di Rovigo con il 6%, Pontecchio Polesine con il 4%, San Martino di Venezze proprietario del 9%, Villadose del 10% e Villamarzana del 4%.

L'operazione di alienazione ha subito diverse battute di arresto, in tempi recenti, proprio perché due dei nove Comuni comproprietari non l'avevano approvata in consiglio, mentre questo passaggio in aula Rovigo lo ha compiuto oltre un decennio fa. La vendita, una volta conclusa, potrebbe fruttare qualcosa come 2,2 milioni, quasi metà dei quali sarebbero incassati proprio da Rovigo, visto che è il Comune che ne detiene il 49%. Un ricavato notevole, stimato in circa 1,1 milioni di euro che andrebbero a finanziare alcune opere pubbliche inserite nel programma dei Lavori pubblici e della giunta, anche se la cifra esatta che i Comuni proprietari andranno a incassare dipende dal prezzo cui sarà effettivamente venduto l'immobile.
E. Bar.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino