(M.Luc.) Sindacati confederali preoccupati per la situazione sia a Palazzo Nodari che nelle sue partecipate. Cgil, Cisl e Uil chiedono un incontro urgente con il commissario...
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Si parte da Palazzo Nodari: «Occupa circa 280 persone e certo non può pensare di gestire il personale come fatto finora». Ma poi ci sono tutti gli enti di secondo grado e le società partecipate. All'Iras (nella foto) i dipendenti sono 250 e «a tutt'oggi è alle prese con un piano industriale tutto da verificare, senza il quale esiste un concreto rischio di tenuta complessiva dell'istituto». Polesine acque ha 150 lavoratori «e stava cercando di rientrare da una situazione debitoria che varia tra i 50 e i 60 milioni di euro attraverso un piano che evidentemente va sostenuto, in primis evitando il decreto ingiuntivo» lasciato in eredità dall'Amministrazione Piva. Segue la delicata situazione di Ecoambiente «che riguarda, tra diretti ed indiretti interessati, 350 lavoratori, sulla quale pendono le giuste richieste dei Comuni in fatto di qualità del servizio e le giuste rivendicazioni dei lavoratori in fatto di diritti salariali e normativi».
Sul tavolo si ritrova anche Asm spa dopo i fallimento del «progetto Ascopiave» e la questione della Biblioteca dell'Accademia dei Concordi «che deve necessariamente trovare soluzione». Le famiglie appese alle decisioni del Comune sarebbero già tante fermandoci qui, ancor di più diventano se si considera l'indotto: «mense, cooperative, trasporto scolastico. Si arriva a oltre 1500 lavoratori. L'ordinaria amministrazione non basta. Chiediamo al commissario di intervenire e alle forze politiche di assumersi responsabilità concrete».
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Il Gazzettino