IN FIERA PADOVA Madre e figlia sono state pizzicate una a suggerire e l'altra

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IN FIERA

PADOVA Madre e figlia sono state pizzicate una a suggerire e l'altra a copiare all'esame per diventare avvocati. Imbottite di radioline, mini registratori e computer, sono state prima identificate e poi denunciate. Il concorso si è tenuto, ieri, in un padiglione della Fiera dove hanno partecipato 1.224 laureati in legge. Oltre alla commissione d'esame, composta dagli avvocati Livia Cadore e Paola Porzio, il tutto si è svolto alla presenza di alcuni uomini della Guardia di Finanza chiamati a vigilare sul regolare andamento del test. E sono stati proprio i militari, muniti di strumenti per captare eventuali frequenze radio anomale, ad accorgersi di qualcosa di strano. E nel primo pomeriggio le Fiamme gialle si sono dirette verso il padiglione numero sette, dove in un angolino hanno sorpreso una donna mentre armeggiava con una radiotrasmittente e un computer. I militari hanno così avvisato il magistrato di turno Giorgio Falcone, che ha autorizzato la perquisizione. La donna G.S. di 62 anni allora ha ammesso di trasmettere dati utili a passare l'esame a uno dei candidati e ha fornito tre nomi diversi. La commissione è andata a controllare sull'elenco degli iscritti, ma quei nomi sono risultati frutto della sua fantasia. A questo punto le è stato controllato il pc e ed è emerso che stava scrivendo sempre a uno stesso indirizzo mail. Indirizzo a cui corrispondeva il nome di uno degli iscritti all'esame seduto al banco numero 1.180. Ma quando sono intervenuti il candidato non c'era più. La giovane S.Z., una 37enne di Zero Branco in provincia di Treviso, si era spostata in un altro banco. I militari della Finanza l'hanno raggiunta e hanno provveduto, come alla donna poi risultata essere sua madre, alla perquisizione. La 37enne aveva occultato sotto a un plaid e a una sciarpa quattro mini registratori, un computer e una radiotrasmittente. La candidata, nel tentativo di passare inosservata, è arrivata all'esame indossando una parrucca. Madre e figlia, una volta identificate, sono state denunciate per i reati di favoreggiamento e di plagio. Il concorso per gli altri aspiranti avvocati è proseguito regolarmente.

Marco Aldighieri
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Il Gazzettino