La messa in suffragio del boss della Ndrangheta non si è più svolta, ieri mattina alle 6 le porte della chiesa madre di Grumo Appula sono rimaste chiuse, all'esterno c'erano...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Don Michele - non nuovo ad iniziative criticate dalla sua stessa comunità, come quando impedì alla statua della Madonna portata in processione di entrare in chiesa - difende la sua scelta iniziale: «Si è parlato di messa in onore del boss e di funerale - continua - ciò è assurdo. Quel poverino fin da fine maggio giace morto e sepolto in Canada». Si lascia andare anche ad una punzecchiatura nei confronti di monsignor Francesco Cacucci, il vescovo che gli ha vietato di dare messa: «La lettera è stata consegnata alla stampa prima ancora che la ricevessi io». Se don Michele ora si appella al Papa convinto delle sue ragioni, il sindaco di Grumo Appula invece chiede il suo allontanamento ipotizzando persino un conflitto d'interessi: «Dopo l'ennesima segnalazione dice Michele D'Atri - è arrivato il momento che il vescovo prenda provvedimenti. Credo che su don Michele Delle Foglie ci sia un profilo di incompatibilità col territorio per via dell'attività imprenditoriale della famiglia che sta tentando di aprire da anni il più grande impianto di compostaggio della regione in contrasto con il volere dell'amministrazione comunale».
Il sindaco ricorda di aver più volte segnalato al vescovo comportamenti «non condivisibili tenuti dal parroco - dice - che hanno letteralmente spaccato in due la comunità civile e religiosa di Grumo. Lui usa il pulpito per sbraitare con chi si mette contro le sue posizioni». Del caso si stanno occupando il questore Esposito, la prefettura di Bari e la commissione parlamentare Antimafia, sollecitata dal deputato del Pd Dario Ginefra.
© riproduzione riservata
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino