(Al.Rod.) Sull'addio a Padova del Radar festival si mobilita il centrosinistra che chiede le dimissioni dell'assessore alla Sicurezza Maurizio Saia. Ma il sindaco Massimo Bitonci...
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«Chiudiamo le polemiche dei giorni scorsi, dovute ad una errata destinazione del festival, decisa dalla precedente Amministrazione, che non aveva fornito uniformi prescrizioni e chiare indicazioni agli organizzatori»ha concluso Bitonci che, questa mattina incontrerà i rappresentanti del Festival assieme a Saia. Sulla polemica attorno al Radar festival ieri ad intervenire era stato il leader di Padova 2020 Francesco Fiore. «È in corso una singolare gara tra il sindaco Bitonci e l'assessore Saia a chi è più sceriffo. Una gara tra due ego molto importanti, tutta mediatica, e con pochi risvolti concreti sulla sicurezza» aveva spiegato Fiore che poi aveva rincarato la dose: «Questa settimana a farne le spese è stato il Radar Festival, vittima praticamente di 'stalking' da parte di Saia che ha sollevato un caso sul nulla con parole molto pesanti nei confronti dei giovani organizzatori e, cosa ancora più grave, per un amministratore, riportando fatti non veri». «Padova non deve rinunciare ad iniziative come il Radar, che per qualche giorno all'anno riqualificano e rendono viva un'area altrimenti degradata- ha concluso - Il Radar è un festival di qualità che porta a Padova band rock di livello europeo e che dunque ha una valenza rilevante nella cultura giovanile della nostra città».
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Il Gazzettino