È stato un altro giorno di scuola il più possibile "normale" per Luca Bianco, nel suo secondo giorno "ufficialmente" da Cloe. Ieri pomeriggio era stato organizzato un corso di...
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Ma nulla è ancora normale. E non solo per i giornalisti che continuano a chiedergli un parere sulla scelta che ha fatto. Un parere che cordialmente, ma con fermezza, Cloe continua a rifiutare. Ma anche perché al "geometri" sandonatese potrebbero arrivare gli ispettori ministeriali (invocati dall'assessore regionale all'istruzione Elena Donazzan), mentre la psicologa della scuola ha chiesto l'intervento del Garante dei minori, la cui risposta potrebbe arrivare da un momento all'altro.
Sotto accusa, se così si può definire, non tanto la scelta in sè del tecnico, ma il fatto di non avere prima atteso un percorso educativo dei ragazzi, come spiegato dalla dottoressa Giuseppina Valente, la psicologa della scuola per l'appunto. «Ho mandato il quesito al Garante dei minori, perchè la prima cosa da salvaguardare è la tutela dei diritti dei minori. Si poteva fare tutto con un metodo più adeguato. Secondo me la cosa andava fatta con cautela. Andavano preparati i genitori e gli alunni affinchè il discorso potesse diventare educativo e non teatrale. Si possono utilizzare spazi di riflessione per i ragazzi sul modo diverso di vivere la sessualità».
Gli stessi studenti, attraverso i rappresentanti d'istituto, hanno detto che probabilmente i ragazzi andavano preparati e che comunque quanto accaduto potrebbe essere l'occasione per affrontare l'argomento con degli incontri, magari con la partecipazione proprio di Cloe.
Dal punto di vista scolastico, oggi è atteso un incontro dei vertici provinciali e regionali, che prenderanno in esame la situazione anche sulla base di una relazione chiesta al preside Francesco Ardit che, da parte sua, non teme l'eventuale invio degli ispettori. «Ben vengano, non ho nessun timore di affrontare questa situazione. Mi prendo tutte le responsabilità che ne derivano, nel caso ce ne siano. Sono sereno, perché ritengo ci siano dei principi da rispettare, che sono la trasparenza, la tolleranza e l'inclusione. Non possiamo alla mattina spiegare questi seri principi e poi alla sera smentirci. Se un individuo decide di esprimersi in altro modo, non possiamo impedirgli di farlo, ma accettarlo serenamente».
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Il Gazzettino