IL PROGETTO PADOVA Alla Soprintendenza piace l'idea di una Pediatria-giardino.

IL PROGETTO PADOVA Alla Soprintendenza piace l'idea di una Pediatria-giardino.
IL PROGETTOPADOVA Alla Soprintendenza piace l'idea di una Pediatria-giardino. Cioè una parete esterna arredata sullo stile del bosco verticale di Boeri a Milano, anche se non...

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IL PROGETTO
PADOVA Alla Soprintendenza piace l'idea di una Pediatria-giardino. Cioè una parete esterna arredata sullo stile del bosco verticale di Boeri a Milano, anche se non portato a quelle estreme conseguenze. É questo dei cinque progetti presentati per la modifica dell'impatto sulle mura cinquecentesche, che ha colpito di più i funzionari ministeriali (qui vediamo una nostra ricostruzione).

Una soluzione di questo genere dialogherebbe alla grande con il previsto parco della Mura facendo quasi scomparire il volume dell'edificio che è sempre una struttura di 8 piani, alta oltre 30 metri.
Non solo: una soluzione di questo genere permetterebbe di garantire quello che è un principio fondamentale per la Soprintendenza: rispettare la gerarchia. Cioè prima si devono vedere le mura e poi la pediatria. Come abbiamo detto il costo per l'intervento non sarebbe proibitivo, circa due milioni di euro per predisporre solette e balconcini. Ma lo sarebbero invece i costi di manutenzione. Occorrerebbe assoldare una squadra di giardinieri che lavori 365 giorni all'anno, per potare rami e portare via le foglie secche, oltre a progettare tutto in modo che ci passi un'autogru visto che non si potrà entrare nelle stanze per lavorare. È anche per questo motivo che bisognerà fare quattro conti.
L'ALTERNATIVA
Se l'ipotesi non fosse percorribile per i costi al limite potrebbero rimanere le indicazioni di snellimento della struttura con la rinuncia al manto in metallo marrone delle scale antincendio ed altri accorgimenti tecnici, dal colore ai materiali. Anche la scritta grande Pediatria è risultata indigesta ai tecnici perché distoglierebbe pure lei dalla contemplazione delle mura.
Al termine dell'incontro il Soprintendente Magani e il dg dell'Azienda ospedaliera Luciano Flor si sono dati una settimana. Ovvero entro sette giorni i funzionari del ministero dovranno chiarire quale soluzione preferiscono. I tempi stringono al punto che il dg vorrebbe indire la conferenza dei servizi definitiva addirittura entro l'anno.

«Questo è tempo prezioso per valutare le condizioni di crescita del progetto» dice il Soprintendente «sempre nel rispetto del monumento. E tenendo conto di quello che Padova vuole da se stessa. Ha una potenzialità turistica enorme che aumenterà all'arrivo di Urbs picta all'apertura del centro congressi e con la grande mostra di Van Gogh. Ebbene deve comprendere quale identità si vuole dare. Se eccellenza è cultura, vanno tenuti insieme i bisogni della sanità e quelli della comunità intera. A questo proposito lancio anche un appello. L'edificio del Calabi, cioè la pediatria attuale è del 1956 ed ha anch'essa una nobiltà architettonica e per le decorazioni. Ci penserei prima di abbatterla. Oltretutto è del demanio e bisogna chiederglielo. Ma per capire cosa fare bisogna sapere come sarà fatto il parco».
Mauro Giacon
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Il Gazzettino