Il concorso per il campus costruito sull'archistar

Il concorso per il campus costruito sull'archistar
LA SELEZIONEPADOVA La procedura è ineccepibile e a norma di legge. Selezionare dieci proponenti in base ai loro curricula e poi far scegliere il progettista da una commissione...

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LA SELEZIONE
PADOVA La procedura è ineccepibile e a norma di legge. Selezionare dieci proponenti in base ai loro curricula e poi far scegliere il progettista da una commissione specializzata non fa una grinza. Ma andando a spulciare nel bando promosso dall'Università per la trasformazione della ex caserma Piave in un campus dedicato alle Scienze sociali, si capisce che il bando sarà un affare per pochi, anzi per archistar facendo fuori tutti gli altri a partire dai nostri studi. Eppure non si tratta di progettare un museo o un auditorium ma di ristrutturare undici edifici. 

Ci sono due passaggi in particolare che testimoniano questa volontà. Quello che domanda ai partecipanti quanti volumi, monografie, saggi hanno pubblicato (e dunque favorisce i professori universitari rispetto alle società) e soprattutto quali lavori analoghi (leggi campus universitari) hanno progettato. Ora essendoci dodici campus in Italia è naturale che solo uno studio internazionale (quelli con 600 ingegneri per intenderci) possa aver partecipato prima di oggi a più gare di questo tipo.
Il sistema adottato è alla francese fortemente raccomandando dal consiglio nazionale degli Ingegneri e Architetti, dunque il bando è aperto a tutti i professionisti e raggruppamenti. Criteri di valutazione. Fatto cento il punteggio vengono dati 5 punti a chi ha scritto saggi, articoli, libri, monografie sui temi del concorso. Appunto i professori universitari. Dunque chi vorrà partecipare dovrà per forza appoggiarsi a uno di loro...
Ma il punto focale sono i commi A1 e A2 che danno ben 50 punti. Ebbene, saranno valutati interventi qualificabili affini a quelli oggetto dell'affidamento, ovvero per grado di complessità, destinazione funzionale, importo delle opere e dimensione. Fino a un massimo di tre. Insomma vanno presentati tre progetti già realizzati che dimostrino la qualità dell'intervento e le capacità professionali. Ovvero campus universitari, già progettati. Perchè non una scuola, un teatro, o un municipio? In Italia è quasi impossibile che una società o un professionista abbiano più di un progetto di campus. Anche perchè, in Italia, a differenza di Francia, Germania, Inghilterra e Spagna, vengono fatte ben poche opere pubbliche rispetto all'Europa dove esistono studi di architettura di grandi dimensioni che non potrebbero mai sopravvivere in Italia.

Dunque l'impressione è che si voglia proprio intercettare una archistar straniera. La controprova nell'ambiente è già stata individuata. La presenza di Guillermo Vàsquez Consuegra, tra i più noti architetti spagnoli contemporanei, nella commissione. E dunque che sta succedendo? Vari studi stanno dando la caccia a un archistar, meglio se spagnolo, a cui chiedere di associarsi, sperando di entrare nei primi dieci. Se sia solo un'impressione ce ne accorgeremo presto. Le domande vanno presentate entro il 7 agosto. Il 15 ottobre si conosceranno i dieci selezionati e il 15 aprile 2019 sarà proclamato il vincitore.
M.G.
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Il Gazzettino