Il Comune: per l'altra coppia gay cercheremo una strada diversa

Il Comune: per l'altra coppia gay cercheremo una strada diversa
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UDINE - «Adesso è davvero ora che l'Italia colmi il vuoto legislativo in questa materia. Se è vero che la comunità Lgbtiq è una minoranza, è altrettanto vero che alle persone che la compongono spettano pari diritti e dignità degli altri cittadini». Dopo la sentenza del Tar Fvg, lo dice Adele Palmeri, l'udinese che con sua moglie Ingrid aveva presentato il ricorso contro la cancellazione della trascrizione delle sue nozze all'estero. Ma un analogo concetto lo esprimono sia il sindaco Furio Honsell, sia la seconda coppia gay che ha chiesto al Comune di registrare il suo matrimonio. I prossimi passi? «Rete Lenford continua ad assisterci e valuterà la necessità e l'opportunità di intraprendere altre azioni», dice Adele, nel ringraziare i legali, l'Arcigay e Giacomo Deperu in particolare e nel «rinnovare la stima verso Honsell». Per il sindaco, l'esito al Tar «è un risultato positivo, perché abbiamo portato all'attenzione un deficit del sistema legislativo». Nel prendere atto che, a compensare questo "vuoto" non può essere «il sindaco, cosa peraltro evidente dal momento che il nostro atto non produceva alcun effetto», Honsell apprezza «il fatto che sia stato riconosciuto che il prefetto non aveva l'autorità per cancellare la trascrizione».

Come si comporterà ora il Comune sulla seconda richiesta, presentata dall'udinese Giulio Papa, funzionario della Commissione Ue in Georgia e da suo marito Dirk? «Dovremo valutare. Troveremo un altro modo per rendere pubblica la relazione. Ci dobbiamo riflettere. Dopo questa sentenza diventa oggettivamente molto difficile poter registrare ancora nel registro dell'anagrafe un matrimonio gay. Certamente non potremo comportarci come nel primo caso, per rispetto del Tar».
«Non invidio il sindaco - fa sapere Papa -. In qualche modo Honsell dovrà agire: o trascrive il nostro matrimonio o no, ma ci deve dare una risposta. Questo creerà una situazione un po' surreale. Se sarà obbligato a rifiutare, a quel punto, con tutta la simpatia personale che provo per Honsell, sarò io a fare ricorso. Magari troveremo un altro giudice del Tar che darà un parere opposto. Quello che trovo strano è che in tutto questo al posto del legislatore continuano a fare la storia i giudici. Sarebbe così semplice se trovassero una soluzione legislativa: noi coppie gay esistiamo».
Secondo il parlamentare Gian Luigi Gigli «fa sorridere il tentativo di nascondere le sue responsabilità portato avanti da Honsell». Deperu (Arcigay), invece, sottolinea come «il giudizio del Tar Fvg sul merito della trascrizione non è comunque vincolante».

Camilla De Mori

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Il Gazzettino