Il Capo dello Stato conquistato dai bambini

Il Capo dello Stato conquistato dai bambini
(vmc) Dal presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, un lusinghiero elogio alla Biennale «per la ricchezza del patrimonio che offre al mondo», come per i restauri...

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(vmc) Dal presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, un lusinghiero elogio alla Biennale «per la ricchezza del patrimonio che offre al mondo», come per i restauri in Arsenale realizzati dalla Fondazione e le iniziative Biennale College e Biennale College Cinema, «che uniscono l'esperienza diretta alla formazione tradizionale».

E anche un simpatico fuori programma con ventinove bambini dei campi scuola di Sacca Fisola, tutti di età compresa fra i 3 e i 12 anni, impegnati per iniziativa dell'associazione sportiva Rtm nello spazio Educational in Arsenale e informati dalle loro educatrici dell'imminente arrivo di una non meglio specificata autorità. E ieri mattina, durante la sua visita della Biennale d'Arte, il capo dello Stato si è soffermato a commentare positivamente i loro disegni, raccogliendo volentieri l'invito di un artista in erba a completare il suo.
Accompagnato dal presidente della Biennale, Paolo Baratta, dal ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, dal prefetto Domenico Cuttaia, dal governatore Luca Zaia e dal sindaco Luigi Brugnaro, il presidente della Repubblica ha avuto anche un incontro privato con quest'ultimo, durante il quale gli è stato esposto dal primo cittadino il tema della salvaguardia della città storica, da lui percepito come urgente e per cui ha promesso il suo interessamento. Ridotte all'essenziale, invece, le battute con la stampa, limitate a un commento su Europa e migranti (preceduto da un piccato «Ma che c'entra questo con la Biennale?») e dal riconoscimento alla Fondazione del valido lavoro svolto, «che offre apporti culturali non solo diversi ma importanti, e qualifica nel mondo anche l'Italia». Mentre Baratta, in relazione alla sua visita di alcuni padiglioni, a cominciare da quello nazionale, ha parlato del capo dello Stato come di «un visitatore quasi addetto ai lavori, molto attento e di poche parole, ma sempre puntuale, misurato e incisivo nelle sue osservazioni».
«La visita è andata bene, e siamo stati graziati anche dal bel tempo: forse ha ragione il governatore Zaia, quando dice che le previsioni meteo penalizzano il Veneto - ha ironizzato il presidente della Biennale - Da quel che mi risulta, poi, Mattarella non aveva mai visitato una Biennale d'Arte. Ma non posso garantire su eventuali sue partecipazioni in incognito».

«Il capo dello Stato ha riconosciuto che il nostro è un luogo primario di pellegrinaggio artistico - ha concluso Baratta - E che in materia la Biennale tiene vivo un dialogo permanente e continuo, traducendo in mezzi poetici quanto avviene nel mondo. Si è fermato a lungo davanti ad alcune opere, elogiando in particolare la poesia di una web cam che trasmetteva in tempo reale dal Cile le immagini di un campo di grano mosso dal vento. Ma quel che più mi ha fatto piacere, è stato il suo plauso per i restauri dell'Arsenale, che gli sono piaciuti moltissimo. Oltre al suo apprezzamento per l'imparare facendo rappresentato da Biennale College, cui ha augurato ulteriori successi».
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Il Gazzettino