Idee e provocazioni sul futuro di Venezia

Idee e provocazioni sul futuro di Venezia
Fra testo e contesto, la presentazione del libro Venezia - Il Canal Grande di Pier Alvise Zorzi, con illustrazioni di Pierfranco Fabris, ieri sera in Pescheria Vecchia, ha avuto...

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Fra testo e contesto, la presentazione del libro Venezia - Il Canal Grande di Pier Alvise Zorzi, con illustrazioni di Pierfranco Fabris, ieri sera in Pescheria Vecchia, ha avuto il merito, come principale annotazione, di aver radunato anime veneziane sulla riva del Canalasso. Gente di cultura, cittadini, consiglieri comunali ed osti. Delicatamente si è parlato della Venezia di un tempo e di quella attuale, attraverso la trattazione del Canal Grande e dei suoi palazzi, come se la tessa via d'acqua fosse il filo conduttore del tempo, di ciò che era, di quanto è e probabilmente sarà. Le polemiche e i quotidiani atti d'accusa su cosa la città sia diventata sono rimasti al margine dei masegni, appena accennati: «Il passato di Venezia è stato cancellato dai libri di storia italiani - ha detto Caterina Sopradassi, guida turistica - che hanno relegato Venezia solamente ad una delle quattro repubbliche marinare». E Alessandro Marzo Magno: «Dopo un sindaco di campagna, propongo che il prossimo primo cittadino sia un patrizio». Giovanni Pelizzato: «Dobbiamo tutti capire il passato per governare il presente». Simpatico scambio di battute fra Zorzi e Vittorio Ravà, perché quest'ultimo è andato proponendo che, come tutte le vie del mondo, anche il Canal Grande possa avere i numeri civici sulle porte d'acqua, eventualità che ha fatto inorridire Zorzi, fautore dell'unicità di questa via d'acqua.

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Il Gazzettino