I medici «presi per il collo» insistono: «Mai ricevuto pressioni, da nessuno»

I medici «presi per il collo» insistono: «Mai ricevuto pressioni, da nessuno»
I MEDICIPADOVA Vito Cianci e Anna Maria Cattelan, il primario del Pronto soccorso e la collega delle Malattie infettive tirati in ballo dall'ultima puntata di Report, sono seduti...

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I MEDICI
PADOVA Vito Cianci e Anna Maria Cattelan, il primario del Pronto soccorso e la collega delle Malattie infettive tirati in ballo dall'ultima puntata di Report, sono seduti uno accanto all'altra nella sala stampa dell'ospedale di Padova per ripetere ancora una volta, forte e chiaro il concetto: «Non abbiamo mai subito pressioni, né dalla Regione né dalla direzione della nostra azienda». E il dottor Cianci, chiamato in causa per un audio in cui parlando al telefono con un'altra persona dice Ci hanno presi per il collo, ora chiarisce: «Quell'audio è decontestualizzato. Non so nemmeno che conversazione fosse, magari è stata pure tagliata ad hoc». Pochi minuti di conferenza stampa per rispondere a tutte le accuse e provare così a chiudere la vicenda.

I FATTI
Per ricostruire i fatti dobbiamo tornare a mercoledì 21 ottobre 2020. Dopo mesi di polemiche con Luca Zaia sui meriti per lo screening di Vo' e sulla validità dei tamponi rapidi, il professor Crisanti, direttore della Microbiologia di Padova, trasmette al suo direttore generale Luciano Flor e alla Regione gli esiti di un approfondimento svolto all'interno dell'ospedale in collaborazione con le Malattie infettive e il Pronto soccorso. Il documento evidenzia i presunti limiti dei test rapidi rispetto ai tamponi molecolari.
Il 2 novembre Flor riceve una dettagliata lettera dei due primari, poi pubblicata dal Gazzettino, che si conclude così: «Non siamo mai stati contattati dal Prof. Crisanti o da suoi collaboratori per discutere circa un eventuale disegno progettuale di ricerca». Prima L'Espresso e ora Report fanno intendere che i primari sarebbero stati «presi per il collo» allo scopo di prendere le distanze da questo studio sui limiti dei test rapidi. Ma gli stessi primari negano fermamente.
LA REPLICA
Cianci e Cattelan convocano una videoconferenza per rispondere e difendersi. «Non c'è stata alcuna pressione né diretta né indiretta - dice Cianci -. Non ho mai detto che la Regione o la mia direzione mi hanno preso per il collo. Sono pronto a ripeterlo fino all'infinità». La dottoressa Cattelan precisa che «eravamo stati chiamati dal dottor Flor che ci chiese se esisteva uno studio strutturato. Ma non ci sono mai state pressioni. Abbiamo sempre lavorato in libertà».
Resta il fatto che qualcuno ha preso quella telefonata del dottor Cianci (con un interlocutore mai citato) e l'ha girata alla trasmissione televisiva, perché quella mandata in onda è effettivamente la voce del primario: «È solo uno spezzone di una mia comunicazione che non ricordo - replica lui -. Sono state prese affermazioni totalmente fuori contesto. Non ho mai parlato con Report».

Il 12 gennaio Flor aveva annunciato: «Verificheremo gli estremi per un'azione legale, non ammettiamo che girino dubbi sui nostri comportamenti». Ma ora il primario Cianci taglia corto e volta pagina: «Fare un'azione legale non è il mio problema principale. Siamo due medici, due clinici. Vogliamo tornare ad occuparci solo di questo».
Gabriele Pipia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino