Handicap e disabilità Esuberanza e ironia

Handicap e disabilità Esuberanza e ironia
Metti insieme un esuberante giovane sordo e una ragazza cieca incinta e per di più strabica, una coppia stralunata di signori di mezza età della piccola borghesia francese e un...

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Metti insieme un esuberante giovane sordo e una ragazza cieca incinta e per di più strabica, una coppia stralunata di signori di mezza età della piccola borghesia francese e un banale errore di indirizzo, e il gioco della pochade nuova versione è fatto. Testo di origine teatrale (Sébastien Thiéry) che abbisogna di interpreti all'altezza capaci di far funzionare i tempi, le battute, e di trasformare le grossolanità di alcuni momenti in sorriso. E Vincent Lobelle va sul sicuro: Christian Clavier e Catherine Frot, due attori che sorreggono un'esile gioco dell'equivoco dove la quotidianità di una vita di surgelati viene scossa da un terremoto propizio a tornare alla vita. L'eccesso arriva dalla coppia di handicappati portati all'estremo e trattati senza il minimo controllo del politicamente corretto: sono buffi, esagerati, terribilmente sordi e ciechi, ma la loro esuberanza è il necessario contrappunto alla normalità che tanto normale non è. La mamma, presunta, vuole disperatamente esserlo anche se non ha mai avuto un figlio e si accontenta del primo che gli piomba in casa. Il padre non vorrebbe seccature, ma accetta la follia della moglie. In questo contrasto sta il film: prendere o lasciare. (g.g.)

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Il Gazzettino