«Ha corrotto un ufficiale della Gdf», indagato Agrusti

«Ha corrotto un ufficiale della Gdf», indagato Agrusti
L'INDAGINEPORDENONE Il presidente dell'Unione degli industriali, Michelangelo Agrusti, è indagato con l'ipotesi di corruzione nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Venezia...

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L'INDAGINE
PORDENONE Il presidente dell'Unione degli industriali, Michelangelo Agrusti, è indagato con l'ipotesi di corruzione nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Venezia sul capitano della Guardia di Finanza Giovanni Grassi, 56 anni, trevigiano, un tempo comandante a Pordenone

Agrusti, 63 anni, assistito dall'avvocato Bruno Malattia, era stato ascoltato cinque mesi come persona informata sui fatti dalla magistratura inquirente vicentina. Poi una ventina di giorni fa, contestualmente alla notifica di chiusura delle indagini, ha appreso di essere indagato. Proprio domani comparirà davanti al gup del tribunale di Venezia. Nella medesima inchiesta (nata a Vicenza all'interno di un'indagine che riguardava esclusivamente la Guardia di finanza) sono coinvolte, a vario titolo, altre dodici persone, oltre a un'azienda vicentina.
Secondo l'ipotesi d'accusa mossa dalla Procura di Venezia, Agrusti avrebbe corrotto il capitano della Guardia di finanza Grassi con regali costosi. Il finanziere, all'epoca ufficiale a Pordenone, aveva indagato sul fallimento della Onda, azienda che tra i soci aveva lo stesso presidente di Unindustria. E quelle regalie sono finite nel mirino della Procura veneta.
Agrusti racconta la sua verità, spiegando i rapporti che lo legavano a Grassi. «Siamo amici da tanti anni - ha detto il presidente di Unindustria - ci frequentavamo parecchio, anche con le famiglie, ci scambiavamo regali come si fa tra amici, nulla di più. Un Natale - ha ricordato Agrusti - ho regalato un set di gomme da neve a Grassi e un telefono cellulare, un IPhone, a sua moglie. E io a mia volta ho ricevuto dei regali. Ma, ripeto - ha concluso -, si trattava di gesti di amicizia reciproci, nulla di più. Non certamente di corruzione».
Di corruzione, dunque, Agrusti non ne vuol sentire parlare, pronto a difendersi ancora una volta davanti ai magistrati con al fianco l'avvocato Bruno Malattia.
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Il Gazzettino