Luxottica-Essilor è la quarta fusione transfrontiera alla pari degli ultimi anni che vede protagonista un gruppo italiano. E, come nelle altre, l'Italia esce a testa alta visto...
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Fiat-Chrysler è il principale merger fra un player italiano e uno estero, in questo caso Usa. Il Lingotto è salito in tre step - dal luglio 2009 all'aprile 2011 - al 30%. A maggio 2011, Torino ha sborsato 1,2 miliardi di dollari (902 milioni di euro) per acquisire il 16%. A gennaio 2014 poi il gruppo italiano ha versato 2,6 miliardi di euro per rilevare l'ultimo 41,5%. In totale al gruppo automobilistico l'operazione è costata 4 miliardi circa. Nel 2015 è De Agostini protagonista di un altro mega merger nei giochi da 3,4 miliardi: nasce Igt dalla fusione di Gtech con la statunitense International Game Technology. E sempre due anni fa dalla fusione da 1,8 miliardi tra Net-a-Porter e Yoox prende forma il big dell'e-commerce del lusso.
Molto trafficata la strada degli affari tra Italia e Francia. Tra il 2006 e la fine del 2016 player francesi hanno rilevato 185 aziende italiane per un controvalore di 49,8 miliardi. Il 2016 è stato l'anno record in termini di volumi con 34 transazioni per un controvalore di 3,1 miliardi. Tra le operazioni più significative, Vivendi ha acquistato una partecipazione del 23,9% in Telecom (investimento 3,4 miliardi) e del 28,9% di Mediaset pari al 29,9% dei diritti di voto (1.131 milioni), quindi a un soffio dall'opa. A dicembre Unicredit ha stipulato l'accordo per la cessione di Pioneer ad Amundi per un controvalore di 3.545 milioni. Closing nella prima metà del 2017 e sempre a dicembre, Lactalis ha lanciato l'opa residuale sul 12,26% del capitale di Parmalat al prezzo di 2,8 euro per un valore di circa 640 milioni. Sempre lo scorso anno la cordata tra Antin Infrastructure, Icamap, e Borletti group si è aggiudicata Grandi Stazioni per 953 milioni. Prima dell'abbuffata di acquisizioni fatte nel 2016, nel 2015 sono stati 22 i merger francesi in Italia per 4,4 miliardi totali.
Venendo invece alla direttrice Italia-Francia, dal 2006 sono 97 le operazioni per un controvalore di 7,6 miliardi. Il 2016 è stato anche l'anno record, sia per volumi che per il controvalore delle acquisizioni italiane di assets francesi con 21 transazioni pari a 2,5 miliardi. Tra le operazioni più significative Atlantia ha acquisito il 48% dell'Aeroporto di Nizza Costa Azzurra per 975 milioni, Lavazza si è bevuto il caffè Carte Noire per 700 milioni, Campari ha messo sullo scaffale Grand Marnier per 683 milioni, Fila si è aggiudicata le carte Canson per 85 milioni. La settimana passata Fincantieri è stata selezionata quale preferred bidder nel processo di vendita del 66,66% dei cantieri navali STX France di Saint-Nazaire. (r.dim.)
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Il Gazzettino