Giovanni Diamanti Si parla con insistenza di un'alleanza elettorale tra 5 Stelle e Pd in vista delle sfide regionali dei...
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Si parla con insistenza di un'alleanza elettorale tra 5 Stelle e Pd in vista delle sfide regionali dei prossimi mesi.
Una proposta che nasce dai dirigenti democratici, per ora rispedita al mittente dai partner grillini con l'eccezione dell'apertura di Di Maio in Umbria.
Si tratta tuttavia di una prospettiva che, ne siamo certi, si ripresenterà in futuro. Per un motivo semplice: questo governo può sopravvivere solo se il proprio gradimento si mantiene su livelli accettabili nell'opinione pubblica. Se le regionali dei prossimi mesi dovessero bocciare più volte i partiti di governo, sarebbe difficile prolungare questo esperimento. Anche perché in ballo ci sono regione rosse, nelle quali un eventuale ribaltone sarebbe storico: il prossimo mese tocca all'Umbria, dove il centrodestra gioca da favorito, poi sarà il turno dell'Emilia-Romagna, per la prima volta contendibile, mentre in primavera si voterà in Toscana e Marche.
Sembra poco verosimile, ad oggi, pensare che l'alleanza si concretizzi davvero: da un lato, il tempo gioca un ruolo rilevante contro l'intesa, dall'altro ci sono rischi di spaccature nel MoVimento 5 Stelle, che mai prima d'ora ha ceduto a logiche di coalizione, sarebbero molti.
Inoltre, in politica raramente uno più uno fa due: non è detto che gli elettorati dei due partiti siano sommabili e le potenziali perdite potrebbero rendere l'operazione poco utile oltre che complessa.
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Il Gazzettino